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Le ghost town liguri

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Borghi abbandonati, borghi fantasma. Ghost town dove un tempo vivevano comunità numerose, oggi trasformate in una foto immobile di un mondo che non esiste più. Ce ne sono diverse, sparse in tutto il territorio italiano, e la Liguria, terra difficile chiusa fra mare e monti, non fa certo eccezione....

Borghi abbandonati, borghi fantasma. Ghost town dove un tempo vivevano comunità numerose, oggi trasformate in una foto immobile di un mondo che non esiste più. Ce ne sono diverse, sparse in tutto il territorio italiano, e la Liguria, terra difficile chiusa fra mare e monti, non fa certo eccezione.

Le città nascono, ma possono anche morire

La storia dice in modo molto chiaro che una città nasce per ragioni molto precise. Contano la posizione, la distanza dalle fonti di sostentamento principali, incluse le risorse idriche, la possibilità di difendersi dai nemici, i collegamenti con il resto del mondo. Nel mondo di oggi, buona parte di quelle che furono le antiche esigenze si possono anche considerare superate, ma non è così tanto tempo che le cose stanno così.

Liguria, un territorio pieno di ghost town

L’Italia è piena di borghi abbandonati attorno alla metà dello scorso secolo, quando la rinascita del nostro paese dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale disegnò una nazione del tutto nuova, con una economia molto diversa rispetto a quella dei decenni precedenti. In Liguria, ad esempio, c’è Cravarezza, frazione di Calice Ligure, dove la popolazione viveva lavorando in una miniera. Negli anni Sessanta, chiusa la miniera, il borgo si spopolò. Poi ci sono i borghi abbandonati perché privati, nel tempo, delle condizioni di sicurezza. Balestrino, per esempio, vicino a Loano, che gli abitanti lasciarono, anche in questo caso negli anni Sessanta, perché i rischi idrogeologici si erano fatti troppo grandi.

Ma in Liguria c’è anche Scandolaro, in val Bisagno, un tempo noto come il “borgo dei falegnami”, oggi abbandonato. Poi Portesone e Barbazzano, in provincia di La Spezia, privati della loro popolazione, a quanto pare, per un’epidemia di peste nel Trecento, e Assereto e Luega, a nord di Genova, trasformati in ghost town a partire dagli anni Settanta.