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Le nuove regole Ue sui conti pubblici e sul patto di stabilità

Il Commissario Ue all'Economia Paolo Gentiloni

Le nuove regole Ue sui conti pubblici e il parere del Commissario all'Economia Gentiloni: "Maggiore titolarità nazionale"

Un “vecchio pallino” di Giorgia Meloni fin da quando era all’opposizione di governo approda sul tavolo dell’Europa e si profilano le nuove regole Ue sui conti pubblici e sul patto di stabilità. Da quanto si apprende su Repubblica Bruxelles punta ad un aggiustamento dello 0.5% se il deficit supera il Pil del 3%. Ma cosa significa? Che ogni stato membro dell’Ue non può sforare se non a precise condizioni e che adesso quelle condizioni potrebbero essere meno rigide e “modellate” sulle singole situazioni nazionali.

Le nuove regole Ue sui conti pubblici

Il titolare del fascicolo Dombrovskis però avverte che “gli Stati non potranno più rimandarlo”. La Commissione Ue presenta dunque la sua proposta di riforma del Patto di Stabilità, in cui troveranno maggior peso i piani fiscali nazionali ma che prevede una procedura d’infrazione automatica. Da quanto si apprende si tratta di un piano che, come spiega il commissario Ue all’Economia, Paolo Gentiloni, “promuove una maggiore titolarità nazionale attraverso piani strutturali di bilancio a medio termine preparati dagli Stati membri”.

I pareri di Gentiloni e Dombrovskis

Il tutto garantendo “contemporaneamente la parità di trattamento e la considerazione delle situazioni specifiche dei singoli Paesi“. E ancora, per Gentiloni le nuove regole consentiranno “un’applicazione più credibile, fornendo agli Stati membri un maggiore margine di manovra nella definizione delle traiettorie di bilancio”. E dal canto suo il vicepresidente della Commissione, Valdis Dombrovskis ha detto: “Adesso gli Stati non potranno più rimandare gli aggiustamenti di bilancio e non ci saranno più scuse”.

Regole entro gennaio 2024

La proposta della Commissione è in procinto di avviare l’iter e dovrebbe vedere la luce per fine anno, facendo scattare le regole dal gennaio 2024. Ha chiosato Gentiloni: “È nell’interesse di tutti gli Stati membri. Rassicurerebbe i mercati finanziari e gli investitori. Darebbe ai governi chiarezza sulla strada da seguire, considerando anche la disattivazione della ‘clausola generale di salvaguardia’ alla fine di quest’anno”.