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Le sanzioni alla Russia e i danni che possono fare all’occidente, Italia inclusa

Vladimir Putin

Dal "boomerang Swift" fino alle esportazioni verso Mosca: l'analisi delle sanzioni alla Russia e dei danni che possono fare all’occidente, Italia inclusa

Le rigide sanzioni alla Russia sono anche foriere di danni che le stesse possono fare all’occidente, Italia inclusa, a parlare in una intervista a Fanpage delle ricadute economiche dell’azione congiunta contro Mosca un esperto. Si tratta del professor Angelo Baglioni, professore ordinario di Economia Politica presso l’Università Cattolica di Milano e direttore di Osservatorio Monetario e membro del Comitato direttivo e scientifico del Laboratorio di Analisi Monetari. Innanzitutto il docente ha spiegato la tempistica degli effetti sulle sanzioni alla Russia: “Ci vuole un po’ di tempo perché facciano effettivamente effetto. Non è immediato. Se verranno realmente prese le decisioni di cui si discute, queste potrebbero arrecare un grave danno alla Russia, soprattutto se poi vengono mantenute nel tempo”. 

Sanzioni alla Russia e danni all’Italia: il boomerang Swift

Poi la spiegazione: “Questo per due questioni fondamentali, che sono sul piatto adesso e che potrebbero diventare realtà già nelle prossime ore: e cioè l’esclusione di alcune banche russe dal sistema dei pagamenti Swift e il congelamento delle riserve in valuta estera detenute dalla banca centrale russa presso altre banche centrali, in primo luogo quella americana ed europea“. 

Quanto perderà Mosca: per ora è un rebus

Il dato è che l’economia russa rischia di perdere moltissimo, anche se non si sa quanto e quando. “Credo sia impossibile quantificare, anche dalle analisi che circolano mi sembra che nessuno finora sia stato in grado di dare cifre precise. Quindi ad ora le valutazioni che si possono fare sono solo di carattere qualitativo. È chiaro che l’impatto sarebbe importante: per quanto riguarda il sistema dei pagamenti, cioè l’eventuale esclusione da Swift, si tratterebbe di rendere molto difficile qualsiasi tipo di interscambio con l’estero da parte della Russia, perché tutti i pagamenti internazionali e i messaggi di pagamento tra una nazione e l’altra viaggiano tramite questo sistema”. E i rischi che corre l’Occidente sanzionatore, fra cui c’è anche il nostro paese? 

Esportazioni e gas: le due croci dell’Italia

Il professor Baglioni è stato chiaro: “Teniamo conto che noi abbiamo una esportazione di beni verso la Russia che è stata stimata in questi giorni in circa 7 miliardi di euro l’anno, che in questo senso sarebbero ostacolati perché tutte le volte che partono beni dall’Italia alla Russia ci deve essere un pagamento che viaggia tramite Swift. E questo è un fatto. C’è poi anche l’import che noi facciamo da loro in particolare di energia e materie prime, e anche questo sarebbe ostacolato non solo per il fatto tecnico dei messaggi di pagamento ma anche perché il blocco delle esportazioni di gas potrebbe essere una misura di ritorsione politica che il governo di Mosca potrebbe attuare in risposta alle sanzioni occidentali”. Il tema gas per l’Italia resta cruciale: “Nell’immediato si tratta di scongiurare lo scenario peggiore, che sarebbe quello di un blocco immediato delle importazioni dalla Russia, il che ci metterebbe in difficoltà perché sarebbe complicato trovare subito fonti alternative”.