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Lecce: accoltellata per gelosia, confessa il fidanzato

spara alla moglie

A Morciano di Leuca una ragazza di 26 anni è stata colpita 7 volte con un coltello da cucina dal fidanzato, al culmine di una lite per gelosia.

“Sono stato io”. Con queste parole, Giorgio Vitali, 30enne di Morciano di Leuca (Lecce, Puglia), ha confessato di aver accoltellato la fidanzata Stefania. Inizialmente il giovane, infatti, ha tentato di far credere agli inquirenti di non aver trascorso la serata con la ragazza, che avrebbe trovato a terra sanguinante. E’ bastato poco però per capire che le cose non erano andate come raccontato dall’uomo. Dopo circa due ore di interrogatorio davanti ai carabinieri della stazione di Salve e i colleghi del Norm della compagnia di Tricase, Giorgio Vitali ha infatti ammesso di aver impugnato un coltello e di essersi scagliato contro la fidanzata al termine di una lite per gelosia.

7 coltellate contro la fidanzata

Il fatto è avvenuto attorno alle ore 23 di lunedì 3 settembre in un appartamento a Morciano di Leuca. Sembra che il litigio sia nato all’improvviso per motivi di gelosia. Vitali è quindi andato in cucina e, dopo aver afferrato un coltello, ha colpito la 26enne ben sette volte: tre volte alla nuca, quattro all’addome mentre un fendente ha causato la perforazione di un polmone della ragazza.

Dopo aver sfogato così tutta la sua furia, il 30enne avrebbe chiamato un’amica di Stefania raccontandole di aver trovato la fidanzata esanime a terra, in un lago di sangue. Subito sono scattati i soccorsi, che hanno trasportato d’urgenza la ragazza presso l’ospedale “Panico” di Tricase. Per fortuna la coltellata al polmone non le è stata fatale, ma solo per pochi millimetri. Pur avendo molto sangue, Stefania non sarebbe in pericolo di vita. La prognosi però rimane riservata.

Dopo circa cinque ore, i carabinieri hanno chiuso il caso. La ricostruzione di Vitali, infatti, non reggeva e l’uomo è stato portato in caserma e convinto a confessare il delitto alla presenza del suo legale. Dopo aver ammesso ogni responsabilità, il 30enne ha indicato anche dopo aveva gettato l’arma usata per tentare di uccidere la fidanzata. Il coltello è stato infatti ritrovato poco dopo in mezzo a delle sterpaglie, nei pressi dell’abitazione del giovane. Arrestato con l’accusa di tentato omicidio, Giorgio vitali si trova ora in carcere.

La gelosia non c’entra

Sulla drammatica vicenda è intervenuto anche il presidente dell’Ordine degli psicologi di Puglia, Antonio Di Gioia. “Parlare di gelosia è riduttivo. Anche perché la gelosia fa parte dell’essere umano. Chi uccide o tenta di uccidere il proprio partner per ‘gelosia’ è in realtà una persona che ha seri problemi di relazione, che non ha chiaro il concetto di libertà dell’individuo, che vuole possedere l’altro” spiega lo psicologo, come riporta Lecceprima.it. Il problema in casi come questo è quando uno dei due partner è convinto del fatto che l’altro “sia di sua proprietà” specifica infatti.

“Bisogna stare molto attenti a non confondere la volontà di possesso o, peggio, di dominio su un’altra persona con la gelosia” aggiunge, sottolineando che di norma in casi come quello avvenuto a Morciano di Leuca “i sintomi sono ben evidenti già molto prima che accadano fatti gravi” e per questo motivo bisognerebbe riuscire ad “intervenire in tempo con un supposto psicologico”.