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Lecco, toglie smartphone e tablet alla figlia: dovrà svolgere lavori socialmente utili

Smartphone

La ragazza stava troppo tempo davanti ai dispositivi e la madre glieli ha tolti. L'ex marito l'ha querelata e dovrà svolgere lavori socialmente utili.

La figlia passava troppo tempo davanti al telefonino e al tablet, così la madre ha deciso di toglierglieli. Quando l’ex marito lo ha scoperto ha deciso di querelarla e ora dovrà svolgere lavori socialmente utili.

Lecco, toglie smartphone e tablet alla figlia: dovrà svolgere lavori socialmente utili

La donna vedeva la figlia passare giornate intere chiusa in camera con il cellulare e il tablet. Stanca della situazione, ha deciso di tentare una soluzione drastica, ovvero la disconnessione forzata da internet e dai social network tramite il ritiro di tutti i dispositivi della ragazza. Un gesto che sicuramente hanno fatto e fanno moltissime madri, che cercano di staccare i propri figli dagli schermi. Questa volta, però, è andata diversamente, perché l’ex marito l’ha querelata e il processo è finito con la decisione di far svolgere alla 50enne 180 ore di lavori socialmente utili in un Comune della Brianza. 

La vicenda e il processo

Come riportato da Il Giorno, la vicenda risale a dicembre 2018. La madre era stanca di vedere sempre la figlia chiusa in casa davanti a smartphone e tablet, così ha deciso di ritirarle i dispositivi. Questa sua decisione scatena una forte lite con la ragazza, che all’epoca era minorenne, che si presenta al Pronto Soccorso dell’ospedale di Lecco per aver riportato alcune contusioni. Il padre lo ha saputo e ha sporto una querela contro la ex moglie. Dalle indagini sono emersi alcuni elementi che hanno mandato la donna a processo per abuso di metodi correttivi e lesioni. Durante la fase del dibattimento non è stato trovato un accordo tra le parti e, nonostante la richiesta del giudice, il padre non ha voluto ritirare la querela. Per questo si è deciso per la “messa alla prova“, con lo svolgimento di servizi di pubblica utilità. La donna ha spiegato di aver “optato per questa scelta” solo per evitare alla figlia “di essere chiamata a testimoniare in un procedimento che l’avrebbe vista contrapposta al padre“. La donna ha già risarcito la figlia e l’ex marito.