Ecomostro. La parola stessa evoca l’immagine di enormi colossi di cemento, che distruggono il territorio per mettere in tasca soldi facili a pochi imprenditori. Luoghi nati per ragioni orribili, e che per qualcuno ora possiedono il macabro fascino dei luoghi abbandonati.
In Liguria c’è un ecomostro quasi nascosto, in mezzo al verde e ai boschi. Se ci avventuriamo nell’entroterra, lo possiamo trovare facilmente. La storia è quasi grottesca: ideato da un gruppo di maestre elementari, l’ecomostro è un colossale complesso residenziale, costruito su un terreno estremamente friabile e tendente alle frane.
Nella grande tradizione edilizia del nostro paese, la cosa non preoccupò minimamente i costruttori dell’ecomostro, che si misero in fretta a cementificare tutto quello che potevano cementificare. Ma il terreno non era assolutamente adatto alla costruzione e il complesso si riempì molto in fretta di crepe, e i pavimenti si inclinarono.
Pochi mesi dopo la costruzione il complesso fu dichiarato inagibile e chiuso al pubblico. All’interno dell’ecomostro si possono ancora vedere oggetti appartenuti ai primi residenti, che furono costretti in fretta e furia a sgombrare le loro case. Almeno, tutto quello che non è stato rubato o era troppo rovinato per far gola ai tanti ladri che hanno saccheggiato il complesso, inclusa una serie di bambole terrificanti.