> > L'effetto 'Ophelia' colpisce anche le spiagge della Liguria

L'effetto 'Ophelia' colpisce anche le spiagge della Liguria

Ophelia

Pericolo siccità sulla Liguria. L'effetto Ophelia si sente arrivare anche in Liguria. Alcune località soffrono. Molte persone godono ancora del mare

Spiagge tutte occupate. La riviera ligure sembra essere ritornata ad inizio agosto. Da ieri mattina il mare è calmo. E i canoisti ne approfittano per dare veloci remate con accanto velisti, pescherecci, motoscafi ma anche intrepidi nuotatori che, nonostante l’acqua fredda, si godono la bellezza del mare.

L’effetto Ophelia

Arriva l’uragano Ophelia. Così, in molte parti del mondo sta iniziando ad incutere timore. Un timore del tutto fondato visto il clima che a ridosso dell’autunno è a dir poco atipico. La Liguria vede circa 23 gradi ma in altre terre più o meno lontane la situazione è decisamente preoccupante.

La preoccupazione, difatti, è da concentrare sull’effetto siccità perché le piogge si fanno attendere da più di un mese.

Ophelia ha proprio deciso di convergere la propria forza sull’Europa e in Spagna e Portogallo ha già messo molta paura mietendo vittime- circa 37 – per gli incendi provocati per il forte caldo.

Ieri, proprio a Genova, le massime dell’Arpal davano 23, 2 e 16 a Pegli. Il restante ligure ha visto picchi di 27, 9 ad esempio a Roccavignale.

Nel Brugneto e Val di Noci prosegue la siccità e gli abitanti delle zone non se la stanno passando molto bene. In tal caso Arpal sostiene che non piove in modo deciso da quasi un anno. Proprio per questo la situazione è critica.

Le piogge dovrebbero arrivare. Di certo non ora ma dalla prossima settimana un calo delle temperature vi saranno. Lo scenario dovrebbe tramutarsi in un clima più autunnale. Dunque a Genova ora è di nuovo estate ma, tra circa una settimana, ci sarà un abbassamento della temperatura, con venti sostenuti e nuvole in bella vista.

W. Shakespeare – nell’Amleto atto IV, scena VII – rappresentava Ophelia come una creatura magica e devastante: “Le sue vesti, gonfiandosi sull’acqua, l’han sostenuta per un poco a galla, nel mentre ch’ella, come una sirena, cantava spunti d’antiche canzoni, come incosciente della sua sciagura o come una creatura d’altro regno e familiare con quell’elemento. Ma non per molto, perché le sue vesti appesantite dall’acqua assorbita, trascinaron la misera dal letto del suo canto ad una fangosa morte.

Ophelia d’amore dispogliato ma anche di distruzione. Con un clima che oramai negli ultimi anni sta distruggendo parte della natura. Il presidente della Coldiretti, Roberto Moncalvo, sottolinea: “Si tratta di una nuova sfida per le imprese agricole che devono interpretare le novità segnalate dalla meteorologia e gli effetti sui cicli delle colture, sulla gestione delle acque e sulla sicurezza del territorio. Servono interventi di manutenzione, risparmio, recupero e riciclaggio delle acque, campagne di informazione ed educazione sull’uso corretto dell’acqua, un impegno per la diffusione di sistemi di irrigazione a basso consumo, ma anche ricerca e innovazione per lo sviluppo di coltivazioni a basso fabbisogno idrico”.

Ebbene, il clima sta giocando a scacchi con la nostra vita. In una sorta di rabbia di madre terra per tutto ciò che ogni giorno deve subire, nell’osservare l’uomo che non ha rispetto della esistenza. “A che ora è la fine del mondo?” – Recitava la canzone di Ligubue – e di date, dal 2012 in poi, se ne sono date tante. Bufale o non bufale, qualcosa di molto significativo sta accadendo. Intanto è il momento di prendere coscienza del grande danno che da millenni l’uomo ha generato sulla terra e sbrigarsi a mettere un qualche per lo più utopico patch work su una situazione che è al limite del recuperabile.