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"Lega razzista", Salvini querela la Kyenge: processata

Cecile Kyenge

Matteo Salvini ha denunciato Cecile Kyenge per diffamazione perché, dopo essere stata paragonata ad un orango, ha detto che la Lega è razzista.

L’europarlamentare del PD Cecile Kyenge rinuncia all’immunità parlamentare per affrontare un processo per diffamazione. Dopo essere stata paragonata ad un orango, l’ex ministro del governo Letta disse infatti che “la Lega è razzista”. Matteo Salvini l’ha quindi denunciata. Lei si difende: “L’accusa nei miei confronti è paradossale”.

Cecile Kyenge accusata di diffamazione

“Oggi a Piacenza: Matteo Salvini mi cita in tribunale, perché ho detto che la Lega è razzista. Secondo voi lo è? Giudicate voi” scrive su Facebook Cecile Kyenge, ex ministro dell’Integrazione del governo Letta. L’europarlamentare del PD infatti è stata denunciata dal leader leghista per diffamazione. Dopo il caso della foto di un orango paragonato alla Kyenge da diversi esponenti del Carroccio, l’esponente dem durante la festa dell’Unità a Fontevivo (Parma) del 7 agosto 2014 aveva detto, appunto, che “la Lega è razzista”.

In realtà, ricordava la Kyenge nel gennaio scorso ai microfoni di Radio Cusano Campus, Salvini l’ha “già denunciata tre volte” sulle stesso tema. Ma l’eurodeputata non fa nemmeno un passo indietro, forte anche di una passata archiviazione avvenuta nel gennaio 2017 quando un giudice le ha riconosciuto “il diritto di critica politica“.

“Ho deciso di rinunciare alla mia immunità parlamentare perché penso che i politici debbano assumersi le proprie responsabilità” spiega entrando nell’aula del tribunale di Piacenza, dove si è celebrata la prima udienza. Salvini invece non si è presentato.

Le frasi leghiste

Su Facebook Cecile Kyenge ribadisce quindi il concetto, postato alcune frasi dette in queste anni da alcuni politici della Lega.

“Senti che puzza, scappano anche i cani. Sono arrivati i napoletani” disse infatti nel 2009 Matteo Salvini. “Quando vedo la Kyenge penso ad un orango”, è la celebre dichiarazione invece di Roberto Calderoli, detta nel 2013. Quello stesso anno invece Mario Borghezio dichiarò invece: “Questo è un governo del bonga bonga”. Prima ancora, nel 2003, Erminio Boso e Sergio Divina affermarono invece: “Crediamo sia giunto il momento di prevedere sul treno degli appositi vagoni per extracomunitari, e delle carrozze riservate ai poveri italiani”.

“L’accusa nei miei confronti è paradossale: negare le dichiarazioni razziste degli esponenti leghisti è negare la realtà” conclude quindi la Kyenge.