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Legge anti gay, l'Ue intenta causa contro l'Ungheria ma l'Italia non c'è

Il leader magiaro Viktor Orban

Roma non si schiera contro la legge anti gay mentre l'Ue intenta causa contro l'Ungheria: Meloni ha scelto con chi stare

Legge anti gay, l’Ue intenta causa contro l’Ungheria ma l’Italia non c’è, è in atto un deferimento ufficiale alla Corte di Giustizia da parte dei paesi che afferiscono a Bruxelles, ma non tutti, Roma manca. Ma di cosa parliamo? La legge ungherese anti-lgbt è finita in tacca di mira della Commissione Ue, sostenuta da ben 15 Stati membri fra cui però manca l’Italia.

Legge anti gay, l’Ue contro l’Ungheria

Fino al 6 aprile si poteva entrare in faldone contro il legiferato discriminatorio fortemente voluto da Vicktor Orban ma bollato dal primo momento come “vergognoso” da Ursula Von der Leyen. C’è dunque un procedimento contro Viktor Orban per la controversa legge sulla protezione dei bambini lesiva dei diritti Lgbt. La norma vieta la “promozione dell’omosessualità” ai minori, sui media e nelle scuole, e viene imputata anche dell’aumento in Ungheria dei reati d’odio contro le persone omosessuali.

I paesi che hanno aderito al procedimento

Di fatto è la più corposa procedura sulla violazione dei diritti umani mai portata davanti alla Corte di giustizia dell’Ue. Ma chi l’ha promossa? Francia, Germania, Belgio, Lussemburgo, Paesi Bassi, Spagna, Portogallo, Danimarca, Irlanda, Malta, Austria, Finlandia, Svezia, Slovenia e Grecia.