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Legge Bray: Carlo Felice, ricevuti oltre 7 milioni da Roma

Carlo Felice

Dopo l'interminabile attesa ecco arrivare finalmente il primo finanziamento della legge Bray. La lirica del teatro Carlo Felice oggi canta “Libiamo, libiamo ne’ lieti calici...” con l'immensa gioia di poter usufruire da oggi in poi del finanziamento destinato proprio a loro, alla Fondazione li...

Dopo l’interminabile attesa ecco arrivare finalmente il primo finanziamento della legge Bray. La lirica del teatro Carlo Felice oggi canta “Libiamo, libiamo ne’ lieti calici…” con l’immensa gioia di poter usufruire da oggi in poi del finanziamento destinato proprio a loro, alla Fondazione lirico sinfoniche in difficoltà. Difficoltà piuttosto nota del teatro Carlo Felice con un debito complessivo che ammonta a 38 milioni di euro. Certo è una cifra enorme ma per ora 7 milioni placano tante ansie degli artisti negli anni. E’ il risultato di un accordo contrattuale tra il Carlo Felice e il ministero di Economia e Finanze stipulato il 17 luglio. “Grazie a questo finanziamento e alla legge Bray abbiamo estinto parte del greve debito che avevamo da tempo con Equitalia” – conferma il sovraintendente del Carlo Felice, Maurizio Roi -. Infatti, i fondi della legge Bray servono proprio a saldare i debiti previdenziali, tributari nei confronti degli artisti e fornitori a condizione che vengano mantenuti dai teatri una serie di impegni per i piani di risanamento.

Le prossime due tranche del finanziamento arriveranno entro fine anno. E permetteranno di saldare l’ulteriore debito di 400 mila euro del Carlo Felice con la Banca Carige. La Corte dei conti, giorni fa, sottolineava nella relazione sui rendiconti del 2015 delle Fondazioni lirico sinfoniche la dura realtà sui debiti patrimoniali per, ad esempio, anticipazioni bancarie. Così, fino al 2019 il teatro è Felice di nome e di fatto tirando un giusto respiro di sollievo, il risultato di tante angherie burocratiche del passato – ci sono stati tempi purtroppo non troppo remoti in cui gli artisti del Carlo Felice non ricevevano nemmeno lo stipendio -. Dunque, il prestito ottenuto in queste settimane dovrà essere restituito al Governo tra due anni. Per ora il teatro lirico di Genova gode di ossigeno a pieni polmoni.