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Cdm, conferenza stampa Draghi: “Approvata la legge di bilancio”

conferenza draghi

Al temine del Consiglio dei Ministri, durante apposita conferenza stampa, il premier Mario Draghi ha annunciato l’approvazione della legge di bilancio.

Al termine della riunione del Consiglio dei Ministri, il premier Mario Draghi ha annunciato l’approvazione all’unanimità della legge di bilancio in occasione della conferenza stampa organizzata a Palazzo Chigi. La manovra si compone di 185 articoli complessivi e prevede iniziative per circa 30 miliardi di euro.

Nel corso della conferenza stampa, insieme al presidente del consiglio Mario Draghi, sono intervenuti anche il ministro dell’Economia e delle Finanze, Daniele Franco, e il ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Andrea Orlando.

Cdm, conferenza stampa Draghi: “Approvata la legge di bilancio”

In apertura della conferenza stampa organizzata a Palazzo Chigi, il presidente del consiglio Mario Draghi ha comunicato che il Cdm ha approvato all’unanimità la legge di bilancio.

A questo proposito, il premier ha espresso la propria soddisfazione per la misura votata e ha dichiarato: “È una legge di bilancio espansiva e accompagna la ripresa. Siamo molto soddisfatti. Al termine del Consiglio dei Ministri, c’è stato un applauso. Tagliamo le tasse, stimoliamo gli investimenti. Mettiamo 12 miliardi nella riduzione delle tasse: 8 sul cuneo fiscale e 4 per le famiglie e imprese. Al problema del debito pubblico, a quello delle prestazioni sociali inadeguate e alle altre giuste modifiche del nostro sistema sociale che non abbiamo potuto fare negli anni passati si esce attraverso la crescita: il Paese crescerà di oltre il 6%, questa è la bussola del governo”.

Per quanto riguarda le pensioni, invece, Mario Draghi ha rivelato: “Sulle pensioni, l’obiettivo è un ritorno pieno al contributivo, con una transizione a Quota 102 ma siamo disponibili al confronto con le parti sociali. Il contributivo è la ‘scatola’ dentro cui tante cose si possono aggiustare, come ad esempio recuperare al lavoro chi ne è uscito e si trova in nero – e ha aggiunto –. È previsto un ambizioso riordino della spesa sociale, basata sull’universalismo”.

Il premier, inoltre, ha spiegato anche che il Governo si sta attivando per attivare Opzione donna mentre per l’Ape sociale si ha intenzione di “ampliare la gamma di soggetti che tutti possono ricorrere alla misura”.

Cdm, ministro Franco in conferenza stampa: le misure elencate

Il ministro dell’Economie e delle Finanze, Daniele Franco, ha preso la parola dopo il presidente del Consiglio e ha accuratamente dettagliato il piano di investimenti e riforme che riguardano la legge di bilancio.

In questo contesto, il ministro Franco ha comunicato la proroga dei bonus per l’edilizia: il superbonus al 110%, infatti, è stato esteso fino al 2023, ma sono state incluse alcune limitazioni per le “villette”. Nel 2024, il superbonus scenderà al 24% mentre corrisponderà al 60% nel 2021. Come già accennato dopo la cabina di regia di mercoledì 27 ottobre, il bonusfacciate è stato prorogato fino al 2022 ma la percentuale del bonus è stata abbassata dal 90% al 60%. Il ministro, inoltre, ha precisato: “Chi ha già iniziato i lavori con aliquota più alta, terrà quella”.

Nel complesso, sono stati riservati 37 miliardi di euro, dei quali 15 miliardi sono stati destinati al superbonus.

L’economista Daniele Franco, poi, ha dichiarato:Nel 2022 interveniamo per 4 miliardi sulla spesa sanitaria, metà dei quali destinati a medicinali e vaccini anti Covid-19, e l’altra metà al potenziamento delle risorse del sistema sanitario. Tre i miliardi al fondo per le PMI, un miliardo in più alle risorse disponibili per il reddito di cittadinanza, un miliardo e mezzo per le misure previdenziali. C’è poi un miliardo destinato agli enti territoriali”.

In relazione al reddito di cittadinanza, invece, sono state confermate le linee guida già indicate dopo la cabina di regia. Il Governo attuerà un inasprimento dei controlli preventivi indispensabili per poter beneficiare del reddito. Inoltre, si è deciso di ridurre il valore dell’assegno per tutti coloro che risulteranno aver rifiutato due proposte di lavoro.

Infine, il ministro ha annunciato nuovi fondi per l’università e della ricerca, per cuicresceranno fondi per gli enti di ricerca e per il Cnr, verrà potenziato il Fondo italiano per la scienza, a cui verrà affiancato un Fondo italiano per la tecnologia, che nell’arco di qualche anno arriverà a 250 milioni di euro.

Cdm, ministro Orlando: la riforma sugli ammortizzatori sociali

Subito dopo il ministro dell’Economia e delle Finanze, è intervenuto il ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Andrea Orlando, che ha presentato la riforma degli ammortizzatori sociali, introducendola come una manovra “di forte segno sociale, di contrasto alle diseguaglianze”.

Il ministro Orlando ha riferito: “C’è un forte investimento nelle politiche sociali”, dice Orlando. Che ricorda il finanziamento al fondo sociale, quello a tutti gli strumenti che già esistevano per le aree di crisi. E poi c’è un fatto nuovo: il fondo per la parità salariale di genere, 52 milioni di euro per ridurre il gap sul fronte della differenza salariale uomo-donna. L’intervento sugli ammortizzatori sociali si caratterizza per l’ambizione universalistica, porta protezioni laddove non c’erano e le estende alle aziende tra i 5 e i 10 dipendenti. La misura garantisce a tutti di beneficiare di trattamenti diintegrazione salariale”.

Cdm, conferenza stampa: le domande dei giornalisti

Al temine della conferenza stampa, il premier e i ministri hanno risposto alle domande dei giornalisti. In questo frangente, Mario Draghi, sollecitato dalla giornalista di La7 Alessandra Sardoni, si è espresso in merito al reddito di cittadinanza, precisando: “Condivido il principio del reddito di cittadinanza ma i controlli, in futuro, saranno molto più dettagliati ed ex ante. Il sistema attuale non ha funzionato: va sistemato. Va mantenuto, senza abusi, e non deve ostacolare il funzionamento del mercato del lavoro, cosa che invece è avvenuta”.

Inoltre, interrogato circa l’ipotesi di uno sciopero organizzato dai sindacati sul sistema pensionistico, il premier ha dichiarato: “Non mi aspetto uno sciopero contro la riforma delle pensioni. Sarebbe strano data la disponibilità al dialogo del Governo. Ma la decisione è nelle mani dei sindacati – e ha aggiunto –. Non ci sono scontri con i sindacati. Quota 102 avvicina prima al contributivo, dato che entro un anno bisogna starci, ma c’è anche la disponibilità a correggere alcune parti dialogando con le parti sociali e con il governo”.

Consiglio dei Ministri sulla legge di bilancio

Nella giornata di giovedì 28 ottobre, dopo la cabina di regia in cui il governo ha trovato l’accordo sulla legge di bilancio di mercoledì 27, ha avuto luogo il Consiglio dei Ministri chiamato a votare la manovra. Tra le novità contenute nella manovra il via libera a Quota 102 nel 2022 con un fondo ad hoc per accompagnare alcune categorie di lavoratori che finirebbero per essere penalizzati dai nuovi requisiti, la stretta sul reddito di cittadinanza e lo stop al cashback.

Nella riunione di mercoledì 27 ottobre 2021 si è trovato un accordo sul tema pensioni scongiurando per il momento un ritorno alla legge Fornero fortemente osteggiata dalla Lega: si va infatti verso la pensione a 64 anni mantenendo 38 anni di contributi (Quota 102). L’esecutivo ha inoltre stabilito l’istituzione di fondo ad hoc di 500 milioni per accompagnare alcune categorie all’uscita anticipata dal mondo del lavoro con le regole di Quota 100.

Quanto al reddito di cittadinanza, il governo ha convenuto sulla necessità di aumentare i controlli e ridurre l’assegno già a partire dalla seconda proposta di lavoro rifiutata. Fonti presenti all’incontro hanno raccontato che il capodelegazione M5S Stefano Patuanelli avrebbe detto che lo spirito delle modifiche è quello giusto ma “il Movimento si riserva di valutare l’equilibrio complessivo delle modifiche apportate“.

Consiglio dei Ministri sulla legge di bilancio: stop al cashback

Un’altra misura contenuta nella legge di bilancio è lo stop al cashback, misura bandiera del secondo governo Conte per incentivare i pagamenti elettronici. Le risorse così risparmiate, pari a 1,5 miliardi, contribuiranno a finanziare la riforma degli ammortizzatori sociali.

Il bonus facciate potrebbe poi essere rinnovato per tutto il 2022, anche se con una percentuale sforbiciata al 60%, e il superbonus 110% è stato esteso anche sulle case monofamiliari per tutto il 2022 per proprietari con ISEE fino a 25mila euro.