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Legge elettorale, ecco la proposta presentata da Pd-M5S-FI

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Arriva finalmente il testo della nuova legge elettorale presentato dal Partito Democratico, dal Movimento 5 Stelle e da Forza Italia. Il relatore Emanuele Fiano, oggi, ha depositato in commissione Affari costituzionali il maxi-emendamento voluto dai tre partiti che di fatto riscrive "alla tedesca" l...

Arriva finalmente il testo della nuova legge elettorale presentato dal Partito Democratico, dal Movimento 5 Stelle e da Forza Italia. Il relatore Emanuele Fiano, oggi, ha depositato in commissione Affari costituzionali il maxi-emendamento voluto dai tre partiti che di fatto riscrive “alla tedesca” la legge elettorale. Presentato anche un secondo emendamento che ridisegna i collegi. Questo consente di “evitare” la necessità di una delega che avrebbe richiesto ulteriori trenta giorni al governo per indicarli. Inoltre sono state fissate quote rosa per i collegi uninominali.

Arriva “l’Italianellum”

Il testo, che dovrebbe essere quello definitivo, prevede l’elezione di 303 deputati in altrettanti collegi uninominali e di altri 303 con sistema proporzionale, in listini bloccati di quattro nomi ma con sbarramento al 5% e senza il meccanismo di scorporo del Mattarellum che premiava i partitini.

L’elettore ha un solo voto con cui sceglie il candidato del suo collegio e la lista di partito collegata (in Germania ci sono due voti, per cui si può votare in modo disgiunto). Si contano i voti in tutta Italia e si stabilisce, in base alla percentuale, quanti seggi spettano a ciascun partito a livello nazionale e poi a livello circoscrizionale. In ogni circoscrizione i partiti fanno una classifica dei propri candidati secondo il seguente criterio: primo il capolista del listino bloccato; seguito dai candidati che hanno vinto dei rispettivi collegi sulla base del maggior numero di suffragi ottenuti; seguono gli altri candidati del listino bloccato e infine i candidati che nei collegi non hanno vinto.

Quanto alla soglia essa è indicata nel 5% su base nazionale, mentre nel Mattarellum era al 4% e nell’Italicum al 3%. La scheda che avrà l’elettore sarà unica, in questo uguale allo “stimmzettel” tedesco: sulla sinistra dovrà barrare il nome dei candidato del collegio uninominale e sulla destra apporre una croce sul simbolo del partito.

E sulla questione del nome e della soglia di sbarramento, si era concentrata l’attenzione di Matteo Renzi. “Se dobbiamo andare sul modello tedesco che sia tedesco anche nella soglia di sbarramento al 5 per cento (così da limitare il numero dei partitini in Parlamento). E che ci siano i nomi sulla scheda: voglio sapere almeno il nome e il cognome di chi voto“, ha ribadito l’ex premier.

Le quote rosa

Punto focale della nuova legge elettorale, sono le quote rosa. Da questa classifica si estrarranno in ordine gli eletti di ciascun partito. Un candidato si può presentare in un collegio uninominale e in tre listini bloccati, come nel Mattarellum. Ci sono anche le quote rosa: i listini bloccati devono avere un alternanza di genere, mentre a livello nazionale i candidati nei collegi uninominali di ciascun partito non possono essere più del 60%.

Legge elettorale, l’approvazione

Il 5 giugno il testo della nuova legge elettorale dovrebbe approdare in aula alla Camera, con un’intesa che supera l’80% e lascia fuori di fatto solo la sinistra. I più ottimisti scommettono su un’approvazione a Montecitorio addirittura prima delle amministrative dell’11 giugno. In vista dell’accelerazione finale verso il voto anticipato, che potrebbe essere il 24 settembre, come proposto dal Partito Democratico, o addirittura il 10 come vorrebbe Beppe Grillo, due giorni dopo il decimo anniversario del V-Day e prima del 15 settembre, giorno in cui scattano le pensioni privilegiate di parlamentari.