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Legge elettorale, Rosatellum bis al Senato: rottura M5s Mpd

Rosatellum bis

Il Rosatellum bis è approdato in Senato in un clima teso, dopo la decisione presa da alcuni gruppi di abbandonare i lavori.

Il Rosatellum bis è approdato in Senato in un clima decisamente teso, dopo l’abbandono avvenuto nella giornata di ieri, durante il voto degli emendamenti, da parte di M5s, Mdp e Si della Commissione Affari costituzionali. Loredana De Petris, esponente di SI, ha dichiarato che loro a questa farsa non ci vogliono stare. Dopo la chiusura di Matteo Renzi alle modifiche della legge elettorale, anche Mdp ha reagito duramente. Bersani ha definito il Rosatellum bis come una vergogna.

Rosatellum bis in Senato

In un clima molto teso, il Rosatellum bis è approdato in Aula al Senato. Il clima è stato reso ancora più rovente dopo la decisione presa nella giornata di ieri da M5s, Mdp e Si della Commissione Affari costituzionali di abbandonare proprio durante il voto degli emendamenti.

Loredana De Petris, una esponente di Si, di fronte alla blindatura del testo e alla prospettiva di un voto di fiducia, ha dichiarato che loro a questa farsa non ci stanno. Anche Mdp ha reagito duramente dopo la chiusura di Matteo Renzi alle modifiche della legge elettorale. Tanto che Bersani ha poi definito il Rosatellum bis come una vergogna.

Roberto Speranza, nel corso di un intervento a Radio Capital, ha affermato che l’eventuale fiducia sulla legge elettorale non sarà l’ultimo voto di questa legislatura. Ma sarà il primo della prossima. Significa, secondo Speranza, che ci saranno le larghe intese Fi-Pd. Per questo motivo richiede al Pd di fermarsi.

Clima teso

Nel pomeriggio di ieri in Senato c’era due appuntamenti. Alle 13 scadeva il termine per presentare gli emendamenti in Aula, mentre alle 16 in Commissione Affari Costituzionali cominciava il voto sulle 179 proposte di modifica depositate.

La seduta della Commissione è cominciata dopo che al Pd avevano controllato gli emendamenti per l’Aula. Una quarantina dei quali a rischio voto segreto. Movimento Cinque Stelle, per la prima volta, aveva richiesto il voto segreto sui propri emendamenti. Una novità importante, in quanto il Movimento più volte si è dichiarato contrario a questo tipo di pratica.

Ma il sottosegretario Luciano Pizzetti prima della seduta alla Commissione ha preannunciato la fiducia in Aula proprio per evitare i voti segreti. Una decisione presa come “legittima difesa”, davanti al ricorso “ostruzionistico” delle minoranze al voto segreto. Quella del voto segreto è stata definita una scusa da parte di Cecilia Guerra (Mdp). Una scusa per mettere la fiducia e blindare così il testo.

In questo modo, i lavori della Commissione per i 179 emendamenti sono iniziati in un clima teso, con l’illustrazione delle proposte di modifica da parte di M5s, Mdp e Si. Una volta che il relatore Salvatore Torrisi (Ap) si è espresso negativamente davanti a tutte le richieste, i tre gruppi si sono opposti al Rosatellum bis e hanno deciso di abbandonare i lavori.

Oggi il testo sarà in Aula e si preannuncia un copione già scritto. A causa delle decine di voti segreti, i gruppi che sostengono la nuova legge elettorale chiederanno al governo di porre la fiducia. L’unica suspance sarà sul voto finale, che sarà a scrutinio segreto.