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Legionella, 7 nuovi casi: salgono a 40 le persone contagiate

Legionella

"Nonostante l'allerta rimanga alta, la situazione non risulta essere preoccupante", ha fatto sapere l'Ats. Intanto i contagi salgono a 40

Salgono considerevolmente i contagi da legionella. Da 33 a 40 le persone colpite dall’ondata di legionella che in queste settimane ha coinvolto in particolar modo Bresso, cittadina alle porte di Milano. Lo ha riportato in una nota l’Ats Città Metropolitana del capoluogo lombardo. I morti sono stati tre. “Nonostante l’allerta rimanga alta, la situazione clinica dei cittadini di Bresso che hanno contratto il batterio non risulta essere preoccupante”, ha tenuto a precisare e tranquillizzare l’Ats.

Allarme legionella

Tre le vittime nei giorni scorsi. Positivi due campionamenti, in una casa e in una fontana pubblica di Bresso. Si pensa a controlli nei luoghi di aggregazione alla ricerca della sorgente del contagio. Difficile individuare il focolaio, ma continuano le ricerche. Intanto cresce il numero delle persone coinvolte. Le autorità sanitarie, amministrative e giudiziarie fanno fronte comune, cercando di arginare l’epidemia. L’amministrazione comunale, nel corso di un incontro con la stampa, ha precisando anche che “la maggior parte dei ricoverati sono stati dimessi”. Tuttavia, non si escludono possibili nuovi casi.

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Erano quattro anni che il batterio killer non si faceva vivo a Bresso (nel 2014 ci furono sei casi accertati e un decesso). Adesso è ritornato a destare parecchie preoccupazioni tra gli abitanti, in particolare quelli del centro storico. Dall’Ats hann fatto sapere che l’epidemia “è nella fase della curva discendente, anche se si temono nuovi casi”. Naturalmente, ha aggiunto il direttore del dipartimento prevenzione dell’Ats, la vera svolta si avrà soltanto quando verrà individuata l’origine del fenomeno.

Alla ricerca del focolaio

In campo a Bresso ci sono gli esperti per i rilievi nelle abitazioni e nei luoghi pubblici. I primi esiti, ha spiegato il direttore Giorgio Ciconali, dicono che due campioni d’acqua sono risultati positivi al batterio: uno è stato prelevato nell’abitazione di una persona contagiata e un altro in una fontana pubblica. In quest’ultimo caso, però, il risultato è ancora parziale, nel senso che il risultato è emerso nel corso di un test rapido che rivela la presenza o meno del batterio ma non in che misura.

Controlli anche nei luoghi di aggregazione, come poste, banche o centri commerciali. A spiegarlo sono gli inquirenti che in procura stanno lavorando all’inchiesta che per ora non ha indagati né ipotesi di reato. L’ipotesi dei nuovi controlli si basa sul fatto che le persone contagiate non abitano nella stessa zona di Bresso. Motivo per cui non si esclude che la sorgente possa trovarsi in un luogo molto frequentato.

Fare prevenzione

Provvedere alla manutenzione e alla pulizia dei filtri dei nostri rubinetti è un primo, fondamentale, modo di prevenire la formazione del batterio incriminato. E’ utile una sostituzione periodica dei filtri o lasciarli a bagno nell’anticalcare. Anche lasciar scorrere un po’ di acqua calda e fredda prima di metterla a contatto con la nostra pelle (anche in doccia) è un consiglio utile e previdente. Da tenere in considerazione soprattutto quando si è rimasti lontani da casa per diverso tempo.

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Altrettanto importante è evitare fonti di emissione d’acqua vaporizzata. Sconsigliato anche un bagno rilassante in vasche idromassaggio e l’uso di diffusori a spruzzo, come le tradizionali pompe utilizzate per irrigare i giardini.

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Evitare anche di lasciare esposte al sole le canne per l’irrigazione. Anche per gli aerosol è sconsigliato l’impiego di acqua estratta dal rubinetto. Importante la costante pulizia del bollitore, luogo più favorevole per il ristagno dell’acqua. Ciò comporta un habitat ideale per la formazione del batterio killer. E’ buona cosa assicurarsi che gli amministratori condominiali effettuino regolarmente interventi di iperclorazione o shock termico.