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Legionella a Parma: dopo i morti massima allerta

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A Parma è allarme legionella. Sono già due i decessi registrati negli ultimi giorni, entrambe signore anziane morte dopo un ricovero in condizioni gravi. Continua l'allarme legionella a Parma. Al primo decesso, quello di una signora di 86 anni, ha fatto seguito un'altra morte. Anche in questo ca...

A Parma è allarme legionella. Sono già due i decessi registrati negli ultimi giorni, entrambe signore anziane morte dopo un ricovero in condizioni gravi.

Continua l’allarme legionella a Parma. Al primo decesso, quello di una signora di 86 anni, ha fatto seguito un’altra morte. Anche in questo caso si tratta di una donna anziana, di 77 anni, che è rimasta contagiata dal batterio della legionellosi. Per lei l’arrivo in pronto soccorso sabato in serata e un ricovero immediato in condizioni ritenute da subito molto gravi, con febbre alta e difficoltà respiratorie. Di ieri invece la notizia del decesso, diffusa dal personale dell’Ospedale Maggiore di Parma.

Nel caso di entrambi i decessi, le autorità sanitarie hanno precisato che le donne soffrivano di particolari patologie, in un quadro clinico generale piuttosto fragile, sul quale il batterio ha potuto attecchire in modo fatale. Il livello di allerta, però, rimane molto alto. Al momento, fanno sapere da Parma, “è stata confermata la positività per altre due persone già ricoverate per polmonite”, perciò il totale delle persone contagiate è salito a 31. Di queste, secondo l’Asl, almeno 10 sarebbero in via di guarigione e non correrebbero alcun pericolo, ma per due di loro le condizioni sarebbero gravi.

La regione Emilia Romagna ha convocato un’unità di crisi, coinvolgendo personale esperto dell’Istituto Superiore di Sanità, mentre la magistratura ha già aperto un’inchiesta per accertare eventuali responsabilità. Il problema potrebbe essere la rete idrica oppure l’acqua dei pozzi nella zona colpita, dove “il gestore Iren ha provveduto ad aumentare le dosi di cloro”, come ha specificato il sindaco Pizzarotti, proprio al fine di ostacolare il proliferare del batterio. Nel frattempo l’Arpa ha provveduto al prelievo di vari campioni d’acqua per procedere con le necessarie analisi. Nell’ambito delle indagini coordinate dai sostituti procuratori Giuseppe Amara e Andrea Bianchi, le ipotesi di reato, al momento, sono di lesioni colpose, omicidio colposo e epidemia colposa.