> > Lele Mora: "Dopo lo sconto della pena fonderò un partito politico"

Lele Mora: "Dopo lo sconto della pena fonderò un partito politico"

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Lele Mora vuole entrare a far parte della politica italiana con il partito Unione Cattolica. Dopo la scarcerazione punta ora al Parlamento.

Lele Mora, l’agente dei vip, ha da sempre forza di volontà e molte ambizioni che lo portano all’elaborazione di un nuovo desiderio: entrare in politica.

La Presidenza e il Parlamento

La sua pena prevedeva 6 anni e 3 mesi di incarcerazione, ma dopo alcuni patteggiamenti è riuscito a convincere la Corte d’Appello a fargli scontare la pena, non in carcere, ma nella comunità Exodus di Don Mazzi per la quale si occupa dell’orto e della vendita di abiti al mercato. Alcuni anni fa, durante un’intervista a tu per tu con il programma Le Iene, ha parlato della sua carriera, di quanto guadagnasse, della bella vita che facesse, dei locali e delle serate ma tra le tante cose è anche emerso un particolare desiderio, quello di fare politica. Quale sarà il partito? Quali saranno i fondamenti? Quali i valori?

È passato del tempo da quest’ultima dichiarazione e, coerente con le sue decisioni, Lele ha portato avanti il suo progetto. Dalle ultime indiscrezioni si evince che l’ex agente sia stato nominato presidente del partito Unione Cattolica, la scelta potrebbe sembrare un ossimoro ma Lele sembra fermamente convinto della sua scelta. Nel corso degli anni Mora stesso si è definito più e più volte un mussoliniano convinto e proprio per questo la UC non sembra il partito ideale. L’uomo però è cambiato e vuole avere una seconda opportunità per riscattarsi e perdonarsi. Nel programma I Lunatici su Rai Radio2 dichiara:

“E come diceva Gesù Cristo se ti danno uno schiaffo devi porgere l’altra guancia. Questo vuol dire che chi ha sbagliato una volta deve avere una seconda possibilità. Chi è protestato e non può aprire più conti, chi ha sbagliato come me ed ha pagato anche troppo caro, deve essere messo in condizione di rimettersi al lavoro e in movimento. Bisogna dare una seconda possibilità a tutti.”

Nonostante i trascorsi giuridici Lele Mora è determinato e convinto di voler andare avanti per la sua strada. Le aspettative sono sicuramente alte, quasi quanto il punto di arrivo: il Parlamento. Sempre a Rai Radio2 dichiara: “Al massimo in due anni entreremo in Parlamento. Ho chiesto in questi giorni a molti volti noti della televisione e del giornalismo italiano di aderire al mio partito e essi mi hanno risposto che non vedono l’ora di farne parte. Ho scelto Unione Cattolica perché è l’unico partito politico, esistente in Italia, che si fonda sui principi della filosofia cristiana, che fa del perdono il suo punto focale.”

L’obiettivo è quindi quello di entrare a far parte delle istituzioni, il motivo è ancora sconosciuto ma facilmente intuibile. Lele Mora avrà un ruolo attivo nel partito Unione Cattolica e non esiterà a schierarsi in prima linea ed a candidarsi in caso di necessità.

“Scendo in campo a 360 gradi. Sono pronto a dare tutto agli amici che così fortemente mi hanno voluto.”

Ovviamente, per quanto vorrebbe, Lele non potrà andare lontano se resterà da solo. Cosciente del fatto sarebbe infatti disposto ad aprire un dialogo con Giorgia Meloni che definisce come: L’unica con cui potrei dialogare, la signora Meloni dice cose vere, belle, giuste. Non promette mai cose irrealizzabili. E’ una donna vera, una vera politica, sa parlare, distinguere le cose che deve dire da quelle che deve fare.”

Nel suo futuro tuttavia non c’è solo la politica, Lele Mora sta lavorando con la prima televisione privata albanese con la quale collabora nella creazione di programmi di successo. Il prossimo step? La Bulgaria.

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Rom Pérignon

Pochi giorni fa Lele Mora è apparso sulle prime pagine di tutti i quotidiani italiani in seguito alla rapina subita nei pressi di un campo rom. Nonostante gli siano stati rubati 40 mila euro, Lele non sembra abbattersi e fa nuove dichiarazioni nelle quali spiega la situazioni e giustifica la scelta di non denunciare. Le parole al Corriere della Sera:

“Sono stato un ingenuo. Perché, come si vede dal risalto che sta avendo questa storia, se faccio un goccio di pipì fuori dal water è come se avessi allagato l’Italia. Avevo paura che il fatto mi si ritorcesse contro. […] Sono andato lì convinto di incontrare un grossista di champagne, invece mi sono trovato in un campo rom dove mi hanno rapinato. Ho preferito dare i soldi che rischiare qualche colpo di pistola. […] Un grande spavento, ho tremato per una settimana intera. Ho rivissuto la rapina che avevo subito nel ’98, quando in due mi hanno aspettato in casa e appena sono entrato mi hanno puntato una pistola contro. Hanno preso i soldi e i ricordi di famiglia. Momenti drammatici.”

LeleMora