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Letta: “Dote ai 18enni pagata con tassa di successione”. Il no di Draghi alla proposta del segretario PD

Dote ai diciottenni

Il segretario del PD, Enrico Letta, ha proposto di istituire una dote ai 18enni, finanziata con tassa di successione dall’1% più ricco del Paese.

Il segretario del Partito Democratico, Enrico Letta, ha proposto di creare un fondo da destinare ai 18enni e da finanziare con la tassa di successione.

PD, Letta: dote ai 18enni pagata con tassa di successione

Nella giornata di giovedì 20 maggio, il neosegretario del PD, Enrico Letta, ha proposto di istituire un fondo per i 18enni, considerati come la generazione più in crisi, al fine di supportarli e sostenerli nell’imminente futuro.

Il progetto è stato annunciato tramite un post apparso sull’account Twitter ufficiale di Enrico Letta, che dichiara quanto segue: “Lancio la proposta di una dote per i diciottenni. Per la generazione più in crisi, un aiuto concreto per studio, lavoro e casa, ma per essere seri non va finanziata a debito (lo ripagherebbero loro) ma chiedendo all’1% più ricco del Paese di pagarla con la tassa di successione”.

Il segretario del Partito Democratico, poi, ha anche aggiunto: “I giovani durante tutto il Covid si sono sacrificati per proteggere la parte più fragile della nostra popolazione. Ricordiamocelo sempre. Ora è il momento di ripagarli di questo e degli altri sacrifici che da troppo tempo stanno subendo. Proponiamo una dotazione di 10.000 euro per garantire alla generazione che ha più pagato il Covid un’opportunità di formazione, l’impegno in attività economiche, la possibilità di andare a vivere per conto proprio”.

Infine, l’ex Presidente del Consiglio ha specificato in che modo la dote ai diciottenni dovrebbe essere raggruppata, spiegando: “Proponiamo che l’1% degli italiani che eredita patrimoni sopra i 5 milioni di euro finanzi il diritto al futuro di 280.000 ragazze e ragazzi ogni anno. È una proposta del Partito Democratico per i giovani, è una proposta per l’equità e per la giustizia”.

PD, Letta: le dichiarazioni sulla dote ai 18enni

Il progetto è stato ideato dal segretario del PD, dai responsabili economia e giovani Antonio Misiani e Chiara Gribaudo e dai vice Tinagli e Provenzano e, infine, è stato illustrato da Enrico Letta nel corso di un’intervista rilasciata a MassimoGramellini per il settimanale 7 del Corriere della Sera.

In questo contesto, infatti, è stato specificato che la dote ai 18enni dovrebbe essere finanziata con l’aumento della tassa di successione annessa a tutti quei patrimoni che superano il milione di euro e distribuita in modo progressivo. Inoltre, l’aliquota massima scatterebbe soltanto al superamento dei 5 milioni di euro.

A proposito dell’iniziativa, intervistato da Gramellini, il segretario del Pd ha ammesso: “Con Salvini, sarei disposto a venire a patti anche sulla legge elettorale in cambio della dote ai diciottenni. Il mio sogno è trattenere i ragazzi italiani in Italia, senza però farli restare in casa con mamma e papà fino ai trent’anni. Il problema principale del nostro Paese è che non fa più figli. Ci vuole una dote per i giovani, finanziata con una parte dei proventi della tassa di successione, e un accesso ai mutui-abitazione anche per chi non ha genitori in grado di fornire garanzie”.

PD, Letta e la dote ai 18enni: la reazione del Premier Mario Draghi

L’iniziativa accennata da Letta rappresenterà, probabilmente, uno dei temi più dibattuti in ambito politico nel prossimo futuro: intanto, la “dote ai diciottenni” si è già trasformata in un’occasione di scontro e polemica in contesto governativo.

Nel corso della conferenza stampa organizzata per presentare il decreto sostegni bis, infatti, il Premier Mario Draghi è stato interpellato circa la proposta del PD. In questa circostanza, il Presidente del Consiglio ha dichiarato: “Non ne abbiamo mai parlato, non l’abbiamo mai guardata ma non è il momento di prendere i soldi dai cittadini ma di darli”.

A questo proposito, inoltre, l’ex presidente della Bce ha aggiunto: “Sì, vogliamo un Paese per i giovami. Certamente questo è lo scopo dell’intero Piano nazionale di ripresa e resilienza – e, riportando l’attenzione sul decreto sostegni bis, ha sottolineato – c’è molto per i giovani nel dl: la casa, i contratti di inserimento, l’intervento per partite IVA e il turismo. Poi, nel Pnrr, oltre a investimenti e transizione ecologica, i giovani sono ovunque: c’è una clausola di condizionalità e bisognerà privilegiare donne e giovani”.

PD, Letta e la dote ai 18enni: l’opposizione di Forza Italia

L’idea di Enrico Letta, infine, è stata duramente bocciata da Forza Italia. Il capogruppo di FI alla Camera, Roberto Occhiuto, ad esempio, ha commentato la proposta nei seguenti termini: “Fintanto che al governo di saranno Forza Italia e il centrodestra, Letta si scordi qualsiasi irricevibile aumento di tasse. Il segretario dem vuole mettere le mani nelle tasche degli italiani? Lo dica ai cittadini in campagna elettorale e proponga al Paese un esecutivo di sinistra con al primo punto l’aumento della pressione fiscale. Per quanto ci riguarda quella di Letta è un’idea non percorribile da questo governo di unità nazionale che ha come obiettivi il superamento dell’emergenza sanitaria ed economica”.