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L'ex fidanzata di Pinti: Mi ha trasmesso l'HIV di proposito

HIV

Romina racconta quando e come ha saputo di avere l'HIV, contratto dal fidanzato che ha taciuto sull'infezione anche se diagnosticata 10 anni prima.

Romina racconta come Claudio Pinti fosse un uomo “affettuoso, passionale, pieno di attenzioni”. Non poteva immaginare invece di trovarsi di fronte un “untore”, come viene definito dai media. Il 37enne infatti è accusato di aver trasmesso l’HIV volontariamente a decine di donne. Dopo la denuncia di Romina infatti “si è aperta una voragine”.

Ha l’HIV ma non lo dice

“È come se fossi marchiata a vita, ora chi può costruire una vita con me?” si domanda tra le lacrime Romina. La ragazza si è presentata ieri sera davanti alle telecamere de Le Iene per raccontare il suo dramma ma soprattutto per lanciare un appello. “Non bisogna stare zitti, non ho nulla di cui vergognarmi” precisa infatti la giovane.

Romina è l’ex fidanzata di Claudio Pinti, il 37enne accusato di aver trasmesso l’HIV a decine di donne tacendo volontariamente la presenza del virus nel suo sangue. E’ stata la compagna del fratello di Claudio a consigliare a Romina di fare il test dell’HIV. La ragazza infatti si era influenzata e gli erano uscite “piaghe su tutto il corpo, afte, che mi facevano malissimo” ricorda. La cognata le ha quindi scritto un messaggio domandandole: “Hai fatto le analisi? – e aggiungendo – Viste le condizioni di Claudio sono un po’ preoccupata!”.

A quel punto ha affrontato il fidanzato. “Mi disse che era una cosa vecchia, e che l’HIV non esiste“, sottolinea. “Quando mi ha detto che aveva avuto 200 partner ho creduto fosse spavalderia. Mi aveva anche assicurato di averlo sempre fatto con le dovute precauzioni” rammenta Romina. “Mi ha contagiata di proposito, non mi ha mai detto di averlo” ribadisce quindi la ragazza. A Pinti infatti gli hanno diagnosticato il virus circa dieci anni fa. Nel maggio scorso, Romina ha avuto l’esito delle analisi, positive.

“Pensavo di dover morire” ammette. Dopo la sue denuncia però “si è aperta una voragine” e decine di ragazze si sono fatte avanti raccontando agli uomini della Questura di Ancona che anche loro avevavo avuto rapporti non protetti con Pinti, il quale però non le aveva mai informate di aver contratto l’HIV. L’uomo è ora indagato per lesioni gravissime e omicidio volontario, quest’ultimo reato contestato a causa della morte della moglie.