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L'ex villaggio operaio di Crespi d'Adda, un gioiellino storico tutelato dall'Unesco

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A Crespi d'Adda, frazione di Capriate San Gervasio, in provincia di Bergamo, si trova uno dei principali e meglio conservati villaggi operai del mondo, di quelli fatti costruire alla fine dell’Ottocento da illuminati imprenditori, in questo caso da quello tessile Cristoforo Benigno Crespi (18 otto...

A Crespi d’Adda, frazione di Capriate San Gervasio, in provincia di Bergamo, si trova uno dei principali e meglio conservati villaggi operai del mondo, di quelli fatti costruire alla fine dell’Ottocento da illuminati imprenditori, in questo caso da quello tessile Cristoforo Benigno Crespi (18 ottobre 1833, Busto Arsizio- 5 gennaio 1920, Milano), per provvedere paternalisticamente, a partire dl 1878, a a tutti i bisogni dei propri dipendenti nel corso della loro vita, in modo da farli stare più comodamente vicini al posto di lavoro, che si legassero alla fabbrica e fossero quindi invogliati a produrre di più. Questo luogo, adiacente al cotonificio della famiglia che ha dato il nome alla frazione del paese, e completo di case fatte a seconda delle condizioni socio-economiche di chi le abitava – c’è anche Villa Crespi, la villa dei padroni, e quelle di altri dirigenti -, fornito di ospedale, chiesa, cimitero ed altri vari servizi gratuiti per i dipendenti, ha destato persino l’attenzione dell’Unesco, che l’ha inserito tra i Patrimoni mondiali dell’Umanità. Oggi non è del tutto disabitato: ci vivono 400 ex operai con loro famiglie. Essi raccontano che all’inizio, nonostante la fondazione dell’ameno villaggio, il lavoro era comunque molto duro: dodici ore al giorno, dalle sei del mattino, almeno finchè il fascismo non introdusse le 8 ore che rimangono ancora oggi.

Il cotonificio è rimasto attivo continuativamente fino al 2003, poi è stato chiuso e ha vissuto un periodo di abbandono e di degrado, ma ora che c’è un altro proprietario, Antonio Percassi, sono iniziati i lavori per costruire nella vecchia fabbrica nuovi uffici e un centro di ricerca e culturale. Inoltre è stata installata una nuova centrale idroelettrica,in grado di fornire a tutti energia pulita. Tuttavia si sta cercando di non cambiare troppo le cose, in questo luogo che fa parte della storia del paese e che adesso viene giustamente valorizzato.