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Liberali, il premio Luigi Einaudi a Sabino Cassese

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Roma, 24 giu. (askanews) - La Fondazione Luigi Einaudi ha conferito il "Premio Luigi Einaudi" a Sabino Cassese, giudice emerito della Corte Costituzionale, accademico ed editorialista. Il premio, una mezza pera in bronzo, è ispirato ad un episodio raccontato da Ennio Flaiano, in cui il giornalis...

Roma, 24 giu. (askanews) – La Fondazione Luigi Einaudi ha conferito il “Premio Luigi Einaudi” a Sabino Cassese, giudice emerito della Corte Costituzionale, accademico ed editorialista.

Il premio, una mezza pera in bronzo, è ispirato ad un episodio raccontato da Ennio Flaiano, in cui il giornalista ricordava con ammirazione la sobrietà dell’allora Capo dello Stato Luigi Einaudi che alcuni anni prima, non avendo molto appetito durante una cena al Quirinale, divise il frutto con lui sotto lo sguardo esterrefatto di un cameriere.

Per l’occasione Cassese ha tenuto una Lectio Magistralis. Questo il senso del suo intervento: “Quello che manca all’Italia per essere un Paese liberale è una tradizione liberale diffusa, perché abbiamo un’altissima tradizione liberale ma che non ha avuto quella diffusione che era necessaria. E però mancano anche delle istituzioni che siano liberali e che rispettino quindi non solo il principio di libertà ma alcuni altri principi che sono importanti per il pensiero liberale”.

“Quindi – ha proseguito Cassese – purtroppo ci mancano sia aspetti che riguardano la cultura, le tradizioni, sia aspetti che riguardano le istituzioni e quello che viene chiamato il diritto vivente”.

Giuseppe Benedetto, presidente del consiglio di amministrazione della Fondazione Einaudi, ha spiegato perché la scelta è caduta su Cassese: “Bastava ascoltarlo per capire il perché del premio. Perché Sabino Cassese oggi è un’autorità morale ed un’autorità politica in questo paese perché illumina ogni giorno con i suoi scritti la cultura di questo paese, la crescita culturale di questo paese”.

“Abbiamo ritenuto giusto – ha concluso – che il primo premio Luigi Einaudi intitolato al presidente Einaudi potesse andare a chi degnamente rappresenta il seguito ideale di quella storia”.

E l’illustre giurista si è detto molto onorato: “Beh sono molto contento e sono anche molto contento che questo premio sia ispirato a quel passaggio, a quella pagina di Ennio Flaiano che conoscevo e che ho sempre ammirato perché è un miracolo di humor”.