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Libia, riaperta l’ambasciata italiana a Tripoli: perché è importante

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In Libia è stata riaperta la sede dell’ambasciata italiana, con visita del ministro Minniti. E’ un passo fondamentale per la stabilizzazione del Paese. L’ambasciata italiana in Libia ha riaperto i battenti, quindi, da ieri, il nostro Paese ha di nuovo una presenza stabile e forte a Tripoli. ...

In Libia è stata riaperta la sede dell’ambasciata italiana, con visita del ministro Minniti. E’ un passo fondamentale per la stabilizzazione del Paese.

L’ambasciata italiana in Libia ha riaperto i battenti, quindi, da ieri, il nostro Paese ha di nuovo una presenza stabile e forte a Tripoli. Si tratta di un passaggio importante perché potrebbe avere ripercussioni fondamentali nel rapporto fra Italia e Libia e nella gestione del problema dei migranti.

La riapertura dell’ambasciata italiana a Tripoli

Il ministro dell’Interno Marco Minniti ha presenziato alla riapertura dell’ambasciata italiana a Tripoli, incontrando di persona il premier libico Fayez Serraj, il vice presidente Ahmed Maitig e il membro del Consiglio Abdusalam Kajman.

L’intento, molto chiaro, è quello di riallacciare in modo stabile i rapporti fra i due Paesi, contribuire alla stabilizzazione della Libia e, di riflesso, avere maggiori possibilità di azione nei confronti del problema dei migranti.

Dalla Libia arrivano quasi tutti i profughi che raggiungono l’Italia

Quasi il 90% dei profughi che raggiungono il nostro Paese provengono dalla Libia. L’ingresso principale nel Vecchio Continente rimane la Sicilia e, secondo i dati Frontex diffusi qualche settimana fa, l’unica via lungo la quale nel 2016 si è registrato un aumento di arrivi è stata proprio la rotta mediterranea.

Minniti si è fermato a Tripoli per poche ore, in quanto il livello di sicurezza nel Paese non è ancora abbastanza alto. Ma il fatto che il ministro abbia voluto presenziare è apparso molto significativo dell’importanza che l’Italia riconosce al rapporto con la Libia per la gestione dei flussi migratori.

In Libia, il governo di Serraj (uno dei due al momento presenti) è ancora lontano dall’avere il pieno controllo del Paese, ma proprio “per questo abbiamo scelto di esporci”, ha spiegato Minniti intervistato da Repubblica, “di sostenere chiaramente il processo di stabilizzazione della Libia, per aiutarla a combattere il terrorismo e i traffici, sapendo che dobbiamo aiutarla a stabilizzare la sua stessa sicurezza e la sua economia”.

La conferenza stampa del ministro Minniti

Il ministro Minniti ha anche tenuto una conferenza stampa, nel corso della quale ha voluto evidenziare tre aspetti fondamentali. Il primo è il fatto che l’Italia abbia deciso di impegnarsi per la “sicurezza in Libia”, contribuendo “a rafforzare la sicurezza economica e sociale del paese”.

Il secondo è la lotta al terrorismo, perché in Libia “si gioca una partita fondamentale” e bisogna fare in modo che “da questa parte del Mediterraneo” “non ci possa essere un ritorno di terroristi”.

Il terzo è il contrasto all’immigrazione illegale. “Italia e Libia”, ha spiegato Minniti, “firmeranno presto un Memorandum of Understanding che consenta ai due paesi di combattere questi traffici, l’obiettivo è operare a 360 gradi, a partire dalla messa in sicurezza dei confini libici, innanzitutto nel Sud”.