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Libro Di Battista: 'a Stati generali M5S silenziate mie richieste e voti delegati'

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Roma, 13 mag. (Adnkronos) - "Agli Stati Generali del Movimento 5 Stelle – che si sono tenuti nel novembre 2020 – avevo posto, legittimamente, alcune questioni politiche. Le avevo poste in quanto portavoce di migliaia di persone che reputavano quelle istanze fondamentali per il raffo...

Roma, 13 mag. (Adnkronos) – "Agli Stati Generali del Movimento 5 Stelle – che si sono tenuti nel novembre 2020 – avevo posto, legittimamente, alcune questioni politiche. Le avevo poste in quanto portavoce di migliaia di persone che reputavano quelle istanze fondamentali per il rafforzamento del Movimento. Non avevo chiesto un posto, ma garanzie". Così Alessandro Di Battista, togliendosi qualche sassolino dalla scarpa in alcuni passaggi del suo nuovo libro 'Contro', edito da PaperFirst e in uscita domani, letto dall'Adnkronos in anteprima.

L'ex deputato M5S ricorda nell'ordine tutte le sue richieste, dalla conferma del limite al doppio mandato -regola aurea del Movimento- alla collazione autonoma dei 5 Stelle alle prossime politiche, ma anche la revoca delle concessioni ai Benetton, garanzie per una legge sul conflitto di interessi e trasparenza sulle nomine. "Nei giorni successivi – ricorda – non ho ricevuto alcuna risposta. Eppure, ripeto, non avevo avanzato alcuna richiesta personale. Il silenzio dei “vertici” venne interrotto solo da qualche velina inviata ai giornali per informarmi del fatto che tali richieste fossero irricevibili. Ero molto irritato".

"Vito Crimi aveva deciso di non pubblicare il numero dei voti preso da ciascun delegato, sebbene moltissimi iscritti lo avessero richiesto. Enrico Mentana, una settimana dopo la fine degli Stati Generali, ha scritto: 'Trovo davvero sconcertante che una forza che ha fatto del confronto online in tempo reale con gli iscritti e della trasparenza dell’azione politica i suoi cavalli di battaglia non abbia ancora comunicato nulla sull’esito dei suoi Stati Generali, finiti ormai da una settimana, e che nemmeno ancora si sappia quanti voti avevano avuto i delegati ammessi'. In molti hanno sospettato che la mancata pubblicazione del numero delle preferenze date ai delegati fosse legata al risultato che avevo ottenuto io. «A pensare male degli altri si fa peccato, ma spesso si indovina», diceva Andreotti".