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Omicidio Desirée, Mughini "Si drogava, era predestinata"

Desirée Mariottini, commento di Mughini

L'opinionista Giampiero Mughini ha commentato l'omicidio della 16enne Desirée Mariottini dicendo che la ragazza era predestinata perchè drogata.

Il caso dell’omicidio di Desirée Mariottini è uno dei temi scottanti affrontati dagli ospiti di Mara Venier a Domenica In. In studio erano presenti l’opinionista Giampiero Mughini, Francesco Facchinetti, Massimo Lugli e Francesca Barra. Ne è nata una discussione, in particolare tra Fracchinetti e Mughini, sulla morte della 16enne avvenuta a San Lorenzo e su come il delitto potesse essere evitato. Secondo l’opinionista, la fine di Desirée era segnata per via del suo comportamento e delle sue frequentazioni. “Si drogava. Ed era nata e cresciuta in un reame di droga, dove non puoi trovare carmelitani scalzi”, ha commentato Mughini. “Era predestinata perché con una vita così e una famiglia così difficilmente avrebbe potuto fare una fine diversa”.

Mughini “Non c’è da stupirsi”

“Questa è stata una situazione di un’assurda prepotenza”, ha continuato il giornalista. La causa della morte, secondo Mughini, è da ricercare nel background familiare della ragazza e nella sua educazione. “Veniva da una famiglia difficile, era una ‘principessa’ che stava al centro del reame della droga. Non possiamo stupirci di queste realtà. Altro che principesse! Io uso il sonnifero per dormire. Se me lo togliessero, non so come reagirei. Io che sono uno strutturato”.

Diversa l’opinione di Francesco Facchinetti, per il quale il problema è la mancanza di una tutela da parte dello Stato che protegga i giovani dalle insidie della droga. Il problema, ha continuato il cantante, non sono gli stupefacenti in sé – che sono sempre esistiti – ma la condizione di sempre maggiore degrado per le strade che rendono le città pericolose per i giovanissimi. “Per me non c’è perdono“, ha sentenziato Facchinetti. “Queste cose non hanno ragione di esistere, anche quell’una di oggi non ha ragione di esistere perché io non il diritto di uccidere una persona. Noi ci drogavamo come non mai”.