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Checco Zalone: Salvini e Di Maio si prendono in giro da soli

Checco Zalone

In attesa del suo prossimo film, Checco Zalone scherza sui politici e di come riescano a far ridere anche senza l'aiuto di un comico.

Checco Zalone torna alla sua prima passione, la musica, e firma (ma con il suo vero nome) la colonna sonora dei Moschettieri del Re di Giovanni Veronesi. L’attore e regista barese però ha in cantiere un film sull’immigrazione “con tutta la cattiveria e il fascismo che c’è in giro”, assicura. Il comico invece non trova più divertente prendere in giro i politici. “Salvini o Di Maio già si prendono per il culo da soli”, sottolinea.

Checco Zalone “quasi musicista”

“Prendere in giro Matteo Salvini e Luigi Di Maio non è più irriverente” assicura Checco Zalone. In effetti dopo l’annuncio che il governo è a caccia di Navigator senza i quali non sarà possibile far partire il reddito di cittadinanza, il comico sembra non avere tutti i torti. “Questa adesso è una società liquida! Far ridere prendendo un personaggio in auge ormai è quasi impossibile, più che altro perché i personaggi forti, i leader, si servono dei nostri stessi media e li sentiamo vicini. Per questo non è più irriverente prendere per il culo Salvini o Di Maio. Già si prendono per il culo da soli” chiosa il 41enne.

In attesa del suo prossimo film che racconterà di una storia di immigrazione “con tutta la cattiveria e il fascismo che c’è in giro”, Checco Zalone torna al pianoforte e alla sua prima grande passione, la musica. Ma in incognito. E’ sua infatti la colonna sonora dei Moschettieri del Re di Giovanni Veronesi, anche se firma come Luca Pasquale Medici (il suo vero nome).

“Giovanni è un ottimo raccontatore di storie. Mentre lui girava io componevo dei temi un po’ dissonanti, glieli suonavo alla tastiera e lui: ‘Bellissimo! Bellissimo!’. Pensavo mi prendesse per il culo”. scherza. Di abbandonare il cinema per dedicarsi completamente al mestiere di cantante Checco Zalone non ne vuole però proprio sapere. “Noo. I cantanti sono una razza che si prende così sul serio… ho mandato una canzone a Mina e… non ebbi risposta” confessa in un’intervista a Rolling Stone, in edicola dal 5 dicembre. “Si chiamava ‘L’arteriosclerosi’, era per Mina e Celentano. Il tema è bellissimo: loro inneggiano all’anzianità e all’arteriosclerosi perché grazie a questo vedono nell’altro una persona sempre diversa e quindi l’amore si rinnova ogni giorno. – spiega – Mina o non l’ha capita o non l’ha voluta”.