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Renzi, ascolti flop in tv con "Firenze secondo me"

Flop in tv per il programma di Renzi

L'ironia di Salvini: "Ha vinto anche la replica della Signora in giallo". L'ex premier ribatte: "Si occupi di cose più rilevanti".

Male la prima. Non è andato bene l’esordio televisivo di “Firenze secondo me”, il documentario dell’ex premier Matteo Renzi sul capoluogo toscano. Il programma, trasmesso da Canale Nove, ha raccolto uno share dell’1,8% con appena 367.000 spettatori davanti allo schermo. Un risultato deludente anche se il produttore Lucio Presta ha mostrato su twitter soddisfazione per i dati: “Debutto sopra la media di rete per “Firenze secondo me”. Programma più visto della giornata e più commentato sui social”.

La bordata di Salvini

“Basta con gli applausi, altrimenti potrei abituarmi e finire a fare documentari su Milano che fanno l’1,8% di share. Ha vinto anche la replica della Signora in giallo”. Così ha commentato, in maniera ironica, il vicepremier e ministro dell’Interno Matteo Salvini parlando al corso di formazione politica della Lega a Milano. A Salvini ha risposto in prima battuta il deputato del Pd Michele Anzaldi: “Peccato per lui, magari gli sarebbe piaciuto e avrebbe imparato cose nuove. In caso contrario poteva cambiare canale. Si chiama libertà. In ogni caso si dice: ‘De gustibus non disputandum est’ e sarebbe corretto rispettare sempre il lavoro degli altri”.

La riposta di Renzi

Lo stesso Renzi ha scelto Facebook per la lunga replica. “Negli ultimi tre giorni Salvini è intervenuto tre volte sul documentario “Firenze secondo me”. Sono onorato dell’attenzione anche se penso che il ministro dell’interno dovrebbe occuparsi di cose più rilevanti. Se proprio non ama seguire le questioni di sicurezza nazionale, il ministro potrebbe almeno trovare 100 miliardi di euro le coperture per le promesse a vuoto della campagna elettorale o più banalmente recuperare i 49 milioni che la Lega ha nascosto (…) I detrattori si sono concentrati sull’audience, giudicandola scarsa: e dire che i risultati degli ascolti sono stati ottimi, superiori alla media del Canale e alle performance di altri, più bravi, divulgatori culturali che hanno lavorato per il Canale Nove. Ma se la critica è tutta su quanti l’hanno vista, non su cosa hanno visto, va bene così. A Salvini invece auguro di emozionarsi prima o poi davanti a un quadro, davanti a una statua, ammirando il paesaggio o l’architettura. Certo: queste immagini fanno meno like di un attacco agli immigrati o di un insulto a Juncker (…) E un giorno persino Salvini capirà che investire in cultura serve all’Italia. Senza fretta, ma un giorno lo capirà anche lui. Persino lui” ha scritto l’ex segretario del Pd.