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Cinebus, torna il cinema on the road a bordo di un truck

Arriva Cinebus, il cinema on the road a bordo di un truck

Cinebus, il cinema on the road torna nelle piazze italiane: gli organizzatori, "Portiamo al pubblico delle piazze un vero e proprio festival".

Cinema a bordo di un truck. Parte il 21 Dicembre 2018 a Napoli l’iniziativa Cinebus, il primo cinema on the road. La prima tappa dell’iniziativa è in programma a Napoli, in Piazza Martiri dalle 11.30 alle 20.30, seguita da un appuntamento a Roma in Piazza del Popolo Domenica 23 Dicembre, sempre dalle 11.30 alle 20.30. Il programma è denso: oltre alla proiezione di film vincitori della scorsa edizione del Social World Film Festival, i responsabili dell’iniziativa promettono workshop e incontri sul rapporto tra cinema e nuove tecnologie, tra cui la realtà virtuale, il cinema verticale e le produzioni indipendenti. Tutto a ingresso gratuito, fino all’esaurimento dei posti.

Casting e cyberbullismo

Non solo proiezioni, ma anche casting. Gli ospiti avranno la possibilità di partecipare a dei provini specifici per la ricerca di nuovi volti per il cinema e tv. Parte della giornata sarà dedicata alla produzione di uno spot contro il fenomeno del cyberbullismo. Insomma, tanta carne al fuoco e grosse aspettative per un appuntamento incentrato sul cinema e le nuove tecnologie. A raccontare il backstage dell’iniziativa ci pensa Giuseppe Alessio Nuzzo, regista e produttore alla guida del format Cinebus, per questa seconda edizione.

Arriva Cinebus, il cinema on the road a bordo di un truck

“Cinema che incontra il pubblico”

Come nasce l’idea di un cinema a bordo di un truck?

Tutto parte dalla volontà di portare il cinema nelle piazze, perché ultimamente si sta vivendo un allontanamento del pubblico dalle sale cinematografiche. Il motivo è l’arrivo delle broadband tv, come Netflix. La loro proposta ha portato una ventata di novità, ma anche delle conseguenze negative, l’abbandono delle sale cinematografiche in primis. Abbiamo deciso così di incontrare gli spettatori. Parliamo di un pubblico che il venerdì sera o nel week end si trova a passeggiare per la città. Noi portiamo a loro la sorpresa di un vero e proprio festival del cinema in piazza.

Questo perché all’interno del truck c’è sia una sala per le proiezioni, sia una per l’allestimento di workshop, laboratori e incontri. All’esterno, invece, ci saranno i casting per i nuovi volti di cinema e tv. All’interno del programma prevediamo di far entrare in contatto il pubblico con quello che il cinema è diventato oggi.

Oggi il cinema cosa può dire ai giovani?

Il mezzo audiovisivo oggi è un veicolo privilegiato per i giovani. Ciò è possibile perché i ragazzi utilizzano quotidianamente strumento come lo smartphone, come il tablet e il computer. Il loro veicolo preferenziale è l’audiovisivo. La sfida che ci proponiamo noi è quella di mostrare ai giovani che il cinema non è solo intrattenimento, ma può essere veicolo di un messaggio più grande, come è quello del cinema sociale.

Arriva Cinebus, il cinema on the road a bordo di un truck

Cinema e nuove tecnologie

Realtà virtuale, cinema verticale e cinema giovane indipendente: quanto sono interconnessi fra loro?

Il comune denominatore di queste 3 forme di cinema è certamente l’innovazione. Il cinema indipendente è di certo il primo ad aver portato aria di novità nel veicolo audiovisivo. Perché se prima per girare un corto o un lungometraggio c’era bisogno di una cinepresa, della pellicola, del lavoro in team di specialisti e di tecnici, e quindi c’era bisogno di molti soldi, oggi quello che va avanti è l’idea, perché per riprendere basta anche semplicemente uno smartphone, o una telecamerina di poche centinaia di euro e si realizza un prodotto che non è chiaramente un prodotto cinematografico, ma è comunque un prodotto visivo che è in grado di raccontare un’idea.

Il cinema verticale è stato proposto anche a Roma, nella formula di un festival, perché in Rete il 75% dei video caricati dagli utenti sono realizzati con gli smartphone che riprendono in posizione verticale. Infine, la realtà virtuale, rappresenta un’innovazione di per sé: è lo strumento per eccellenza per aumentare il livello di immersività dello spettatore, per questo motivo è tra i mezzi più utilizzati nel campo dell’intrattenimento.

Come intendete presentare questi 3 argomenti in modo completo?

Attraverso un linguaggio semplice, scandito da tempi molto brevi, avendo a disposizione 2 giornate. Ogni appuntamento prevederà una durata massima di 60 minuti, con anche sessioni di 30 minuti, per far sì che il pubblico possa avvicinarsi agevolmente in un primo approccio a questo genere di novità. Perciò non proporremo degli incontri altamente specializzati, ma sarà un primo contatto tra il pubblico e questo genere di innovazioni, sempre più presenti nel cinema e nell’audiovisivo.

Lo spot contro il bullismo digitale

Lo spot contro il cyberbullismo: come mai avete scelto questo tema?

La scelta del tema è dovuta al fatto che il cyberbullismo è fortemente legato alle nuove tecnologie. Il loro utilizzo è certamente in grado di unire le persone – attraverso i social network, la chat, le applicazioni di messaggistica e di condivisione di contenuti abbattono le distanze – ma sono in grado anche di dividerle. Non sono pochi gli esempi negativi di un uso scorretto delle nuove tecnologie e tra questi, purtroppo, vi sono anche quelli di cyberbullismo. Una formula di violenza tra i giovani che si è affermata anche per la facilità con cui il cyberbullo possa attaccare la sua vittima senza nemmeno averla di fronte. Una condizione consentita dalle nuove tecnologie che porta il cyberbullo ad illudersi del fatto che la responsabilità sia meno grave, o addirittura impunita, nonostante sia molto facile essere rintracciati in Rete.

Quali linee guida pensate di adottare per girare lo spot?

Dal momento che il Cinebus è pensato anche per parlare delle nuove tecnologie, viste come strumento a servizio del cinema per trasmettere un messaggio e non solo intrattenimento, ecco che ci siamo proposti di parlare del fenomeno, producendo all’interno di questo bus uno spot che analizzi questi particolari aspetti del cyberbullismo: il rapporto con le tecnologia, l’illusione di impunità e di responsabilità depotenziata nel momento in cui il bullo attacca la sua vittima in Rete, senza nemmeno guardarla in faccia.