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L'intervista a Fabio Fortuna: Rettore dell’UniCusano

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Un'intervista con Fabio Fortura, rettore dell'università Niccolò Cusano, ci ha aiutato a delucidare i ragazzi sul loro futuro.

Fabio Fortuna, l’intervista

Seguire le passioni senza perdere di vista la realtà.

Viviamo un momento storico decisamente particolare, per non dire bizzarro. Un momento che – se inquadrato dal punto di vista della formazione e dell’istruzione – denota quanto sia difficile e complessa (ma al tempo stesso fondamentale) la scelta dell’indirizzo universitario. Ne abbiamo discusso con Fabio Fortuna, accademico, esperto di economia e finanza e soprattutto – dal 2013 – Rettore dell’Università degli Studi Niccolò Cusano.

Rettore, cosa si sente di suggerire ai ragazzi che tra il quarto e il quinto anno delle superiori stanno iniziando a pensare al proprio futuro? È necessario ragionare con la testa (leggi come: seguo il percorso di studi che può portarmi a un accesso lavorativo con meno sbarramenti) o seguire le proprie passioni?

Il consiglio che fornisco sempre agli studenti quando coordino le giornate di orientamento è quello di seguire l’inclinazione e il talento, perché qualsiasi percorso universitario è valido se affrontato con passione, serietà e impegno. È comunque innegabile che alcuni corsi di laurea, almeno in linea teorica, offrono maggiori possibilità d’inserimento nel mondo del lavoro. L’ideale sarebbe scegliere mixando questi due aspetti.

Dia un consiglio ai liceali che stanno cercando la propria strada nel grande calderone delle università. E faccia una promessa a tutti quelli che hanno già individuato nel “suo” Ateneo la giusta direzione da prendere.

Siate determinati nella prosecuzione degli studi nell’ambito universitario e non scoraggiatevi – soprattutto in un periodo così difficile sotto il profilo occupazionale – perché studiare significa elevare la propria condizione culturale, umana e, in prospettiva, professionale.

A tutti coloro che avrò il piacere di incontrare tra i corridoi del “mio” Ateneo, la promessa è quella di garantire la piena centralità dello studente in un’università in cui tradizione e innovazione si integrano in armonia.

Ai ragazzi sembra sfuggire un concetto molto importante e cioè che non diventeranno per forza ciò che studieranno. Molti matematici trovano impieghi nei settori finanziari. Molti economisti scoprono la scrittura divulgativa o il giornalismo. Sembra essere sempre più aperta la strada verso un sincretismo disciplinare.

Sono assolutamente d’accordo perché col passare del tempo si accentua la necessità di essere flessibili nella ricerca di un’occupazione quantomeno dignitosa: quest’ultima può essere in campi differenti rispetto a quelli che hanno contraddistinto il percorso formativo.

L’Università Nicolò Cusano è tra le poche realtà accademiche a valorizzare una risorsa importantissima: il tempo. Lo fa grazie ad un approccio elastico verso l’insegnamento, unito al fondamentale utilizzo della tecnologia. Almeno questa è l’idea che si ha dall’esterno. È così?

Sì, in effetti la presenza online di tutti i materiali consente allo studente di organizzare il percorso formativo come meglio crede. Mentre per i giovani che frequentano il Campus la combinazione tra metodologie didattiche tradizionali e telematiche consente un approccio favorevole al processo formativo e al passo coi tempi.

Quanto ha influito l’ingresso delle nuove tecnologie, nel successo di Unicusano?

È stato fondamentale per tutti gli elementi richiamati in precedenza. Inoltre ha senz’altro determinato un approccio integrato allo studio che è una fonte di vantaggio competitivo e successo.

Accessibilità senza limiti spazio-temporali. Questo è uno dei punti di forza del brand Unicusano. Spazio e tempo sono i due elementi con cui è possibile conoscere la velocità. C’è una correlazione tra l’accessibilità e la fine (nei tempi) del percorso di studi? In maniera più diretta: gli studenti Unicusano sono più veloci dei loro colleghi di altre università?

I nostri studenti hanno la possibilità concreta di essere più veloci anche perché per volontà mia e degli altri organi di governo si ha la massima attenzione alle attività di tutoraggio e a tutti gli aspetti della didattica. Ad esempio, abbiamo appelli d’esame con cadenza quasi mensile e ciò risulta apprezzato e ampiamente utilizzato.

L’università ha una testata giornalistica, una radio e una propria casa editrice. Sono strumenti giusti e fondamentali per accogliere i millenials e i nativi digitali? State pensando anche ad altre innovazioni che affianchino il percorso di studio?

Il successo del “sistema Unicusano” si basa sulla ricerca d’eccellenza unita ad elementi d’indiscussa unicità. In questo contesto di ampia e proficua diversificazione, si collocano queste iniziative tra cui spicca Radio Cusano Campus, emittente che – trasmettendo in FM – è ormai da tempo una realtà affermata e notevolmente apprezzata.

Seguite i vostri studenti nel percorso post universitario?

Certamente, anche attraverso l’iniziativa “Amici Unicusano”, una rete di imprese che aderiscono ai nostri progetti di ricerca e offrono ai nostri laureati possibilità occupazionali post lauream.

Da uomo di economia quanto è importante un percorso di studi veloce, elastico e costruito a misura per ogni singolo studente per un rapido inserimento nel mondo del lavoro?

La nostra peculiarità si concentra proprio su questi aspetti: preparazione di ottimo livello in tempi veloci, utilizzando le opportunità di accelerazione tipiche del nostro sistema diversificato e integrato. È evidente che tutto ciò è condizionato all’impegno del singolo studente che, se decide di essere veloce, deve moltiplicare gli sforzi.