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Paola Turci: la carriera dall'incidente a Sanremo 2019

Paola Turci

E' la sua dodicesima partecipazione con il brano "L'ultimo ostacolo". Nel 1993 è rimasta vittima di un incidente stradale che l'ha resa più forte.

Paola Turci gareggerà al Festival di Sanremo 2019 con il brano L’ultimo ostacolo. E’ la sua 12esima partecipazione, la prima nel 1986. Cantante amata, nel suo passato un brutto incidente stradale che l’ha resa più forte.

Paola Turci al Festival di Sanremo

Alla 69° edizione del Festival di Sanremo ci sarà anche Paola Turci. Si può dire che la cantante romana sia di casa. Infatti, proprio su quel palco, nel lontano 1986 ha mosso i primi passi con il brano L’uomo di ieri. Tre anni dopo, con Bambini, ottiene il primo posto nella sezione Emergenti, diventando nota a tutto il pubblico italiano. Ora sarà alla sua dodicesima partecipazione, e con il brano L’ultimo ostacolo dovrà scontrarsi con gli altri Big in gara. Nel 2017 sul palco dell’Ariston era arrivata solo 5°, ma quel brano è diventato il suo motto. Fatti bella per te significa accettarsi, piacersi e prendersi cura di se stessi. Dopo la fine del matrimonio con il giornalista di R101, Andrea Amato, la cantante si dice circondata dall’amore per la sua famiglia, i nipoti, gli amici e di quel figlio mai arrivato non sente più il desiderio.

PAOLA TURCI SNR

Le partecipazioni di Sanremo

Paola Turci parteciperà per la decima volta quest’anno al Festival di Sanremo.

  • Esordisce nel 1986 con “L’uomo di ieri”.
  • Nel 1987, 1988 e 1989 vince per tre anni di seguito il premio della critica con i brani “Primo Tango” “Sarò bellissima” e “Bambini”.
  • Partecipa nel 1990 e nel 1993, anno dell’incidente.
  • Nel 2001 partecipa con il brano scritto con Carmen Consoli “Saluto l’inverno” classificandosi al 5oº posto.
  • Nel 2008 partecipa come ospite al fianco di Max Gazzè che partecipa invece con “Il solito sesso”.
  • Nel 2017 con il brano “Fatti bella per te”.
  • Nel 2018 partecipa al Festival al fianco di Noemi con la quel duetta in “Non smettere mai di cercarmi”.
  • Nel 2019 con il brano “L’ultimo ostacolo”.

Nonostante le tante partecipazioni sia come cantante che come ospite, un’edizione l’ha colpita in modo particolare, oltre a quella del 1993. Dopo l’edizione 2017 l’artista ha dovuto fare i conti con un periodo molto difficile a livello psicologico. In un’intervista rilasciata sempre a Vanity Fair dichiarò: “I mesi seguiti all’ultimo Sanremo e disco non sono stati facili. Come la fine della festa, svegliarsi la mattina dopo. Sei contenta, ma hai un gran cerchio alla testa, e domande aperte senza risposte. Ho avuto un down fisiologico […]. Gli attacchi di panico non li avevo mai conosciuti. Poi al concerto di Emma, io e Giorgia ci siamo sedute in mezzo alla gente: aumentava e non ci ho capito più niente. Mi sono alzata. Facendomi largo a spintoni sono corsa fuori, in lacrime, spaventando tutti.”

Paola Turci e l’incidente stradale

La vita di Paola Turci non sempre è stata rose e fiori, nel 1993 ha rischiato di morire. Era la sera del 15 agosto e stava viaggiando verso Alcara Li Fusi, in provincia di Messina, per un concerto. Sull’autostrada Salerno-Reggio Calabria è rimasta coinvolta in un grave incidente. Come riporta Tvzap, lo schianto è stato causato da una distrazione. “A un certo punto ho guardato il telefono cellulare, avevo chiamato tutti quel giorno. Ma il telefono si spegneva spesso, quindi ho guardato la presa, che era staccata, ho provato a rimetterla, e invece che guardare la strada mi sono distratta“. La macchina è sbandata e ha sbattuto contro il guardrail: “Nell’impatto ho chiuso gli occhi e lì è successo tutto, la macchina si è accartocciata, e poi ha cappottato. Non ho più aperto gli occhi, sono rimasta dentro la macchina e ho capito immediatamente cos’era successo”, ricorda Paola. Da quel 15 agosto è iniziato un lungo calvario: 13 interventi sul volto, di cui 12 solo sull’occhio destro, oltre 100 punti. Per due anni le sono stati tolti pezzi di vetro: “Mi autodefinivo la vetraia”, scherza. Ma da quel brutto incidente Paola Turci si è ripresa con grinta e ora è testimonial della sensibilizzazione verso una guida attenta e responsabile.

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Paola Turci e la violenza

In un’intervista rilasciata a VanityFair Paola Turci aveva parlato dell’incubo che è stata costretta a vivere da piccola e del sollievo che provò scoprendo della morta del suo aggressore.

“Avevo tredici anni. Ricordo il senso di vergogna, dentro qualcosa di innaturale. E una responsabilità, come fosse stata colpa mia. Successe che eravamo in casa. Lui, io e una mia amica della mia età. Iniziò a farci le stesse cose. Ci mise a sedere su uno sgabello, sfogliava giornali pornografici e chiedeva se ci piacesse e quanto. Io avevo la nausea come quando mangi ed è troppo e non ce la fai più. Durò pochissimo e fu interminabile. Finché m’implose dentro un ‘adesso basta’ e fermai tutto scappando veloce, via. Il molestatore era un uomo più grande e la cantante non nasconde che alla notizia del suo decesso si è sentita sollevata.”

PAOLA TURCI

Paola Turci e il rapporto con la Lazio

Da sempre laziale convinta, passione mai negata anzi protetta con le unghie e con i denti. Una delle poche certezze nella sua vita travagliata è “l’odio” per la Roma, sentimento ereditato dal nonno e del quale è molto fiera. A Quelli del Calcio dichiarò:

“Adoro lo sfottò, la presa in giro. E poi la mia famiglia è laziale da sempre. Il mio nonno materno era super laziale. Da ragazzini, la domenica, ci faceva mettere davanti alla radiolina per seguire Tutto il calcio minuto per minuto, e ai gol della Lazio partivano sfrenate corse nel corridoio di casa. È lui che mi faceva ripetere a memoria la formazione dello Scudetto 1974. Credo che ai ragazzi di Simone Inzaghi nulla sia precluso. Da sempre, la Lazio è una squadra imprevedibile, capace di grandi sorprese”.