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Sanremo, Loredana Bertè: "Sul palco penso sempre a Mimì"

Loredana Bertè

"Sul palco mi sciolgo e penso sempre a Mimì", ha rivelato Loredana Bertè alla vigilia del Festival di Sanremo

Torna sul palco di Sanremo più grintosa che mai. Loredana Bertè è amatissima dal pubblico italiano ed è pronta a rimettersi in gioco con il brano “Cosa ti aspetti da me”. La cantante convince per la disinvoltura disarmante con cui passa dal raggae all’eleganza dell’Ariston.

La musica parte e lei pure. Sotto la voce graffiata dal fumo e dalla vita, un timbro di bambina mai cresciuta chiede a un uomo, a dio, o forse alla vita stessa: “Cosa ti aspetti da me?”. Ma su quel palco lei ha un pensiero fisso.

Loredana Bertè, “Penso sempre a Mimì”

Alle durezze della vita ha reagito con un’anestesia dei sentimenti. Ma sul palco per lei è tutta un’altra storia. “Sul palco mi sciolgo”, ha infatti confidato la Bertè. E ha aggiunto: “Penso sempre a Mimì”. Simbolo di libertà priva di condizionamenti e paure: dopo anni di liti e disamori, dipendenze e depressione, ora sembra rinata.

Loredana Bertè

Mimì, era il diminutivo di Domenica, era Mia Martini, la sorella di Loredana, maggiore di tre anni, scomparsa in circostanze tragiche nel 1995, ma mai dimenticata. La Bertè non riesce a perdonarsi quella mancanza, la conserva nei suoi occhi, la rende eterna in ogni istante sul suo volto mascherato da un’espressione ombrosa, talvolta cupa, nascosta dall’ombretto nero e dal broncio, che raramente lascia il posto al sorriso. E’ per lei che si esibisce, anche quando domina il palco dell’Ariston per le prove generali in vista della 69esima edizione del Festival di Sanremo.

Fresca del successo del singolo “Non ti dico no”, tormentone dell’estate scorsa, e del lancio del 25esimo album, “LiBerté”, Loredana si presenta grintosa ed energica, anche quando fissa le 1.909 poltroncine di velluto rosso, da sempre prime spettatrici della colonna sonora d’Italia.

Le confidenze di Loredana Bertè

Interpellata da Vanity Fair, ha dichiarato che da sé stessa si aspetta una cosa sola: “Continuare a cantare, che per me non è un mestiere. Chi canta per mestiere è un mercenario. Io vivo per quei momenti sul palco“. E’ anche di questo che parla la canzone quando dice: “Ti aspetti tutta una vita per essere un attimo”. E a proposito di quella strofa, la Bertè ha commentato: “Racchiude il mio concetto di felicità. La felicità non si può definire perché dura un istante. Te ne accorgi dopo, quando è finito”.

Sui momenti felici trascorsi con la sorella, confida: “Gli esordi, quando Mimì e io non eravamo nessuno. Se sentivamo che c’era un provino in qualche città, partivamo subito in autostop. Non ci fermava niente, neanche le porte in faccia“.

Loredana Bertè

“E’ bravissima”, ha detto Loredana riferendosi all’attrice Serena Rossi che da martedì 12 febbraio vestirà i panni di Mia Martini in “Io sono Mia”.

La routine di Loredana Bertè

“Mi alzo alle 10”, rivela la Bertè. Sui ritmi della sua quotidianità, ha spiegato: “Dopo colazione, faccio due ore di cyclette e bevo due litri d’acqua. Poi aspetto la notte.” “A volte leggo, a volte guardo la tv: mi piacciono i programmi di Real Time ambientati al pronto soccorso, come ER: Storie incredibili o 911: Emergenze imbarazzanti. La sera ceno seguendo una dieta rigorosa“, ha rivelato.

Si tratterebbe di un regime alimentare che prevede il condimento delle verdure con poco peperoncino. E ha aggiunto: ” Zero carboidrati. Saranno tre anni che non mangio un piatto di spaghetti“.

La vita privata

Un disagio psicologico radicato in un’infanzia difficile, che ha contribuito alla travagliata personalità dell’artista.

In “Traslocando” (l’autobiografia della Bertè, pubblicata da Rizzoli, 2015) racconta parecchie angherie subite. Ha avuto un padre abusante e una madre profittatrice. È stata pestata, violentata, tradita, persino rinchiusa in manicomio. Però non si è mai affidata alle cure di un terapeuta. “Non avevo i soldi per mangiare, figuriamoci se li avevo per la psicoanalisi. Anche dopo, quando la carriera è decollata, l’idea non mi ha sfiorato minimamente. Mi sono curata da sola“, è stata la risposta. E a tal proposito, ha precisato: “Ho chiuso i rapporti con il nucleo famigliare: loro non mi appartenevano. Mia madre di noi se ne fregava. Se a 12 anni uscivamo di casa non si accorgeva neanche quando, e se, rientravamo. Non ho mai avuto una famiglia e non mi manca. Non me ne frega niente. Questa è la cosa bella: ora non soffro. Non più”, ha concluso. Dopo due matrimoni falliti, inoltre, ha anestetizzato i sentimenti e anche azzerato le aspettative. Tanto vengono disattese”.

Non essere diventata mamma è la sua più grande speranza delusa. Desiderava così intensamente un figlio per “lasciare qualcosa di me, oltre ai dischi. Invece, sono stata io a lasciare tutto: per stare con Borg mi sono trasferita in Svezia mollando carriera, amici, sorella”, ha rivelato.