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Vincenzo Mollica: "Ho perso la vista e ho il Parkinson"

Vincenzo Mollica

"Ho perso la vista e ho il Parkinson, ma ignoro cosa sia la depressione", il racconto del giornalista Vincenzo Mollica al Corriere della Sera

Il noto giornalista del Tg1 Vincenzo Mollica ha svelato nei mesi scorsi il suo dramma privato, ora che la vista lo sta tradendo per colpa di una malattia degenerativa. E a proposito dei suoi affetti più cari, Mollica ha svelato quali siano state le ultime volontà lasciate alla famiglia. Alla moglie Rosa Maria avrebbe dato “disposizioni precise”. “Quando morirò, sulla lapide voglio un’immagine di Paperica e la scritta: “Qui giace Vincenzo Mollica Paperica che tra gli umani fu Mollica”, ha rivelato.

Nella più recente intervista al Corriere della Sera ha dichiarato: “Sono quasi cieco e ho il Parkinson, ma ignoro cosa sia la depressione“. E ha aggiunto: “La Rai mi ha comunicato che resterò fino al 27 gennaio 2020”

La malattia di Vincezo Mollica

Nonostante la malattia degenerativa da cui è affetto, il giornalista Rai è determinato, continua a lavorare con passione e non si arrende.

Come ha raccontato al Corriere della Sera, negli ultimi cinque anni un glaucoma gli ha logorato il 95% del nervo ottico dell’occhio destro. Dal sinistro invece non ci ha mai visto a causa di un’uveite che “mi colpì da piccolo, seguita da un’iridociclite plastica”. Quindi ha aggiunto con tono ironico, capace di far sorridere al di là dei problemi: “Le mani che tremano? Quello è il morbo di Parkinson. Non mi faccio mancare nulla. Ho pure il diabete. Sono un abile orchestratore di medicinali“.

Sul suo problema alla vista, Mollica aveva già rilasciato una serie di dichiarazioni esaustive circa le condizioni di netto peggioramento che stava vivendo. Al Corriere della Sera, ha ora spiegato: “Dei miei problemi alla vista si accorse la mamma. I miei genitori mi portarono da un oculista in Calabria. Avrò avuto 7-8 anni. Origliai la sentenza da dietro la porta”. Il medico aveva parlato chiaro: “Diventerà cieco”. Quindi ha continuato orgoglioso: “Da quel momento adottai una tecnica: imparare a memoria tutto quello che mi circondava, in modo da ricordarmene quando sarebbero calate le tenebre. Come mi ha detto Andrea Bocelli, abbiamo avuto la vista lunga“.

Il consiglio di Andrea Camilleri

Mollica non si arrende e a lui la speranza non manca.

Andrea Camilleri mi ha spronato a non abbattermi, a sviluppare gli altri sensi“, ha rivelato. E ha ribadito: “Ignoro che cosa sia la depressione”. “Mi sostengono due pilastri: famiglia e lavoro“, ha confidato dolcemente. “Nella vita non ho altro. Mai messo piede nei salotti. Prima scrivevo, leggevo, disegnavo. Ora mi tocca andare a braccio. Il mio nuovo libro, “Scritto a mano pensato a piedi”, s’intitola così perché sono aforismi che ho dettato a Siri”, ha spiegato.

E, a proposito di lavoro, conferma che per la pensione c’è ancora tempo: “La Rai mi ha comunicato che resterò fino al 27 gennaio 2020”. Nell’intervista Mollica ha ripercorso le tappe della sua carriera, ricordano i suoi inizi di cronista, la collaborazione con Enzo Biagi, le tante interviste memorabili che hanno costellato la sua lunga carriera, gli amici.

Impossibile poi non parlare del Festival di Sanremo, che Mollica ha seguito per ben 38 edizioni. “E’ una festa nazionale, come il 2 giugno. Unifica l’Italia. Lo seguono anonimi e vip. Luchino Visconti andava a vederlo con la Magnani a casa di Lello Bersani”, ha commentato.