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Ultimo e la canzone in difesa di Fabrizio Corona "Un uomo migliore"

Ultimo

Quando Ultimo si faceva ancora chiamare Niccolò Moriconi scrisse una canzone in difesa di Corona. "La giustizia è gettata nel cesso" recita il brano.

Era il 2015 quando il tanto discusso secondo arrivato della sessantanovesima edizione del Festival di Sanremo, Ultimo, ha scritto il brano “Un uomo migliore“. Allora il giovane cantautore romano non era ancora noto con il suo nome d’arte; stava cercando di sfondare nel panorama musicale italiano con il suo vero nome: Niccolò Moriconi. Il contenuto di “Un uomo migliore” è una denuncia contro diversi aspetti del sistema giudiziario italiano. A ispirare la scrittura del brano era stata la vicenda di Fabrizio Corona, che nel 2015 stava ancora scontando la sua pena in carcere. Prima che “Un uomo migliore” fosse pubblicata Ultimo aveva cercato di ottenere dallo stesso Corona il permesso per usare nome e cognome del celebre paparazzo, ottenendo però risposta negativa. “Voglio dieci mila euro” aveva infatti affermato Fabrizio Corona.

“Un uomo migliore”, Ultimo difende Corona

Nonostante Ultimo non avesse ottenuto il permesso di Fabrizio Corona per inserire nome e cognome nel pezzo, i riferimenti nel testo mettono in luce la connessione con il suo caso. “Sono Fabrizio e vi scrivo da dentro, da una gabbia di vuoto e cemento, vorrei tanto parlare a mio figlio, raccontargli la vita che ho fatto, che ho sbagliato ma questo lo so, qui nessuno è nato perfetto, di fronte a Dio mi pentirò” recita il testo. Le parole di più strenua difesa di Fabrizio Corona, nonché di attacco nei confronti del sistema giudiziario italiano si trovano però nel ritornello: “La giustizia è gettata nel cesso!“.

Come riporta Il Fatto Quotidiano, Ultimo aveva spiegato: “La storia di Fabrizio è stata solo la ‘miccia’ che mi ha spinto a scrivere; essa è e rimane uno spunto. La detenzione di Fabrizio è un pretesto, lui non ha certo bisogno della mia difesa: la sua cella simboleggia il vuoto, quello che spesso ognuno di noi avverte dentro di sé, desiderando di riempirlo con attimi profondi“.

La risposta di Fabrizio Corona

Ora che Ultimo è sempre più in vista sulla scena musicale italiana tanto da raggiungere il secondo posto al Festival di Sanremo 2019, Fabrizio Corona non può che pentirsi della sua scelta di rifiutarsi di inserire il suo nome e cognome nel brano. “Mi do del c******e da solo” ha infatti commentato. Nell’autobiografia Non mi avete fatto niente, Fabrizio Corona racconta a modo suo la dinamica che l’ha portato a commettere l’errore.

Tra le tante proposte, mi arriva quella di un tale che fa musica. Non lo conosco. Rintraccia uno dei miei più cari amici. Mi scrivono che un ragazzo romano, il nuovo Tiziano Ferro, è mio fan e vorrebbe fare una canzone su di me. Spendono dei soldi nella produzione, vogliono solo il mio ok per usare il mio nome e cognome, la mia immagine, insomma mi chiedono di dare il consenso. Sapete qual è la mia risposta? ‘Voglio dieci mila euro’. Cioè non me ne fregava un c***o. […] Mi arriva la foto e dico che anche l’immagine di questo cantante, di questo ragazzo è completamente da rifare. Inguardabile. Appesantito, capelli legati, occhiali sfocati; orrendo. Niente, non mi convince. Voglio i soldi e v********o“.