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Lega vs Baglioni: "No alla riconferma come direttore artistico"

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Polemiche della Lega sull'operato di Claudio Baglioni come direttore artistico di Sanremo. Ora rischia di non essere riconfermato per la terza volta.

Il direttore artistico del 68° e 69° Festival di Sanremo Claudio Baglioni, continua ad essere nell’occhio del ciclone: in principio scatenato e in seguito animato dallo scontro con la Lega circa la questione immigrazione. Ora, per Claudio, è venuto il momento di essere riconfermato alla guida del festival ma, viste le ultime polemiche, appare chiaro che il Carroccio non lo voglia più vedere sulla rete ammiraglia. Contrariamente, è il pubblico ad acclamare il grande cantante, invocando il “Baglioni tris”.

Le parole del capogruppo vigilanza Rai della Lega

Parla Paolo Tiramani: “Auspichiamo, innanzitutto che la conduzione artistica del prossimo Saremo non ricada per la terza volta su Claudio Baglioni, ma anche che il Festival diventi veramente la kermesse della musica italiana, un programma del popolo e non di una élite di artisti selezionati probabilmente da un ristrettissimo numero di persone”. Poi, durante l’audizione del nuovo direttore di Rai 1 Teresa De Santis, attacca l’artista: “A tal proposito, ho presentato un’interrogazione alla Concessionaria per appurare se determinati artisti e componenti della direzione musicale o della giuria, siano in rapporto giuridico con il conduttore e direttore artistico di questa edizione, poiché molti di loro risultano essere legati all’agenzia Friends & Partners (F&P) di Ferdinando Salzano, agente dello stesso Baglioni”. La polemica legata alle relazioni tra concorrenti, ospiti del festival, lo stesso Baglioni e la Friends & Partners, è stata portata avanti negli ultimi giorni da Striscia la notizia.

Poi continuano le accuse a Baglioni

“È quindi indispensabile verificare se questa “coincidenza” costituisca un grave conflitto di interessi sul quale la stessa Società non ha vigilato, né preso alcun provvedimento” chiosa rincarando la dose il capogruppo Tiramani, toccando nel suo intervento tra le altre cose anche il tema della vittoria di Mahmood: “l’unico egiziano del Festival è stato quella mummia di Baglioni”.