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Il difficile passato di Achille Lauro: "Compravo chili di droga"

La confessione di Achille Lauro

Il rapper a cuore aperto: "Sono stato due mesi in carcere. Avere trovato uno scopo mi ha dato la forza di salvarmi".

Si è presentato a Sanremo con il brano “Rolls Royce” piazzandosi al nono posto. Ma al di là della classifica finale la canzone di Achille Lauro ha fatto discutere non poco. Striscia la Notizia ha ipotizzato che il titolo del testo si riferisse a un tipo di pasticche di ecstasy e non alla celebre automobile. Il rapper si è difeso e sulla vicenda è intervenuto anche il vicepremier e ministro degli Interni Matteo Salvini.

La confessione

Durante il Festival il 28enne si è confessato a Di Più Tv. A cuore aperto senza nascondere nulla del suo difficile passato nella periferia di Roma: “Girava tantissima droga. Così iniziare a fumare marijuana, hashish o prendere droghe chimiche fu naturale. Lo facevano tutti, lo facevo anche io”. L’adolescenza di Achille Lauro è stata piena di problemi: “Vivevo sempre più allo sbando, in appartamenti dove si accampavano tantissimi ragazzi come me. Mi trovai a dormire su un materasso buttato per terra”. ‘Inevitabile’ un ulteriore e pericoloso passo: “Entrai in contatto con famiglie criminali. Compravo chili di droga che facevo vendere a una squadra di spacciatori che avevo creato. Divenni ricco, avevo una bella vasca idromassaggio”.

L’arresto e la nuova vita

Successivamente ci fu l’arresto con la permanenza in prigione per due mesi: “Sono stato condannato ma la condanna è stata sospesa e, per questo, sono libero”. Libero in tutti i sensi, grazie alla musica: “Avere trovato uno scopo mi ha dato la forza di salvarmi. Per questo ora a dico a tutti i ragazzi di trovare il proprio obiettivo e di non perdere tempo con altro, tanto meno con la droga”.