> > Montecatini, una colonia decadente in ricordo dei Monopoli di Stato

Montecatini, una colonia decadente in ricordo dei Monopoli di Stato

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Per chi ama i luoghi abbandonati, la Colonia Montecatini è un miscuglio di ricordi e storia di un passato da non dimenticare.

Fu l’ingegnere Eugenio Faludi ad architettare il progetto originale della Colonia Montecatini. Originariamente essa doveva sorgere a Marina di Ravenna, ma per motivi sconosciuti venne realizzata a Milano Marittima: i lavori iniziarono nel marzo 1938 e terminarono nel 1939. L’edificio poteva ospitare dai 500 ai 1500 bambini e 300 persone di servizio. Nonostante il ruolo svolto durante il periodo fascista e la guerra, ormai la colonia si trova in abbandono dal 1998. Nonostante l’epoca delle colonie sia terminata da anni, l’aria che si respira in questo luogo ricorda ancora le urla dei bambini che trascorrevano le loro estati giocando nei cortili soleggiati.

Nascita e storia delle colonie

Le colonie nacquero nel 1800 per accogliere bambini malati di tubercolosi: la loro vicinanza al mare e l’esposizione al sole permettevano ai malati di migliorare. Se nel 1927 i bambini ospitati erano 54 mila, dopo qualche anno si passò a 772 mila ragazzi ospitati in questi ospizi sparsi su tutto il territorio nazionale. Le maggiori colonie sorgevano sul litorale romagnolo o toscano.
Durante il fascismo, oltre ad una funzione sanitaria, queste colonie assunsero anche una funzione educativa e propagandistica. Alla fine del conflitto mondiale, superato il boom economico, vennero abbandonate. Poi, verso la fine degli anni Settanta caddero in definitivo degrado. Tra le possibili cause si possono annoverare la crescita dei consumi delle famiglie (dovuta all’aumento dei redditi) e la loro maggiore capacità di organizzare e pianificare le proprie vacanze in luoghi diversi dalle colonie. Tuttavia, negli ultimi anni, l’interesse verso questi edifici storici è aumentato e si sta puntando sulla riqualificazione delle strutture e sul recupero dei materiali interni.

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Caratteristiche strutturali

Le colonie sorsero, come si è ricordato, agli inizi del 1800 per accogliere i ragazzi malati di tubercolosi, ma anche per esaltare i valori della modernità e del regime fascista. In particolare, Eugenio Faludi si occupò del progetto della Colonia Montecatini. L’edificio venne inaugurato il 24 agosto 1939, a poco più di un anno dall’inizio dei lavori.
Il progetto originale prevedeva un grande arco all’ingresso, simile a quello progettato per l’Esposizione universale di Roma. Inoltre, era prevista una passerella di collegamento al mare, che però non venne mai realizzata. Montecatini vantava una torre alta 55 metri, realizzata con l’unico scopo di mantenere attivi e atletici i giovani Balilla che la percorrevano di corsa. Sulla sommità c’era un serbatoio piezometrico per l’acqua, nonostante la colonna venisse rifornita da altri due pozzi scavati appositamente. Si narra che la torre sia stata bombardata, distrutta e ricostruita nel periodo del conflitto.
Al termine della seconda guerra mondiale, la Colonia Montecatini passò nelle mani del Monopolio di Stato e venne ricostruita più volte. Oggi nelle stanze vuote è conservato il ricordo di quei bambini che schiamazzavano e si divertivano. Nella sala mensa è ancora visibile una parte dell’affresco che ornava le pareti.

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