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Al Bano: "Io nella lista nera dell'Ucraina? Assurdo, mi sento offeso"

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Il cantautore di Cellino San Marco: "Come fanno a definirmi un terrorista? Ho cantato anche in presenza di Putin, cosa c'è di male?".

Albano Carrisi non ha preso bene, e non poteva essere diversamente, l’inserimento del suo nome nella lista di persone considerate dall’Ucraina una minaccia alla sicurezza nazionale. Il cantautore non ha mai nascosto le sue simpatie nei confronti del presidente della Russia Vladimir Putin: proprio questa vicinanza (se così si può chiamare) ha spinto le autorità ucraine a iscrivere Al Bano nella black list.

“Chiamerò l’ambasciata”

Il 75enne esprime la propria amarezza in un’intervista a La Repubblica: “Mi sento offeso. A dicembre avrei dovuto tenere tre concerti in Ucraina. Mi sembra di vivere un viaggio nell’assurdo, qualcosa di kafkiano. Cosa ho mai fatto per meritare un simile trattamento? Ho cantato, soltanto cantato. Per un loro presidente, per alcuni loro ministri, in un concerto a Donetsk. Come fanno a definirmi un terrorista, un pericolo per l’unità della nazione Ucraina? Appena possibile chiamerò l’ambasciata e poi parlerò con il mio avvocato per sapere se ci sono passi da fare per evitare tutto questo”.

Il rapporto con Putin

Nel mirino, come anticipato, è finito il ‘supporto’ del cantante di Cellino San Marco a Putin: “Ho cantato anche in presenza di Putin ma questo è il mio mestiere da sempre. Cosa c’è di male? Non penso di avere il potere di destabilizzare una nazione né potrebbe essere mai intenzione fare una cosa del genere”.

“Mi dicano dove ho piazzato le bombe”

Al Bano vive il provvedimento come “uno smacco” e conclude: “Mi dicano dove ho piazzato le bombe perché a me non risulta. Le uniche bombe che io utilizzo sono quelle che escono dalla mia gola quando canto”.