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Lele Mora: "Imane Fadil? Ragazza triste e insignificante"

Lele Mora su Imane Fadil

L'ex agente dello spettacolo ha raccontato di aver portato la modella a una cena ad Arcore. La ragazza ci sarebbe tornata solo in un'altra occasione.

“Una ragazza triste e insignificante“. Così, secondo quanto si apprende dal Messaggero, Lele Mora ha definito Imane Fadil, la modella marocchina morta per un mix di sostanze radioattive, in circostanze ancora misteriose. La ragazza era una dei testimoni chiave nel caso Ruby, l’inchiesta per favoreggiamento della prostituzione. “Ricordo una ragazza triste, che doveva aver avuto un sacco di problemi“, ha commentato l’ex agente dello spettacolo. “Cercava una strada per il successo, ma era davvero insignificante e non ebbe nessuna fortuna”.

Lele Mora: “La portai io ad Arcore”

È stato proprio lui a portarla ad Arcore, ha continuato. “Una sera che il presidente [Berlusconi, ndr] mi chiamò e mi invitò, non volevo andare da solo e contattai quella povera ragazza che avevo conosciuto poco tempo prima tramite un dj marocchino. Credo che ci tornò solo un’altra volta ed escludo sia rimasta mai sola anche per un secondo con Berlusconi”.

Lele Mora si è detto “molto dispiaciuto e rammaricato per la sua fine, ma non potrei dare nessuna spiegazione su quel che le è accaduto. Non ne ho più sentito parlare“. L’ex agente ha inoltre escluso che la ragazza si trovasse in possesso di qualsiasi tipo di documentazione, anche fotografica, relativa al caso Ruby. “Lei è stata ad Arcore solo due volte”, ha ripetuto. “Io, che sono stato ospite del presidente dal 1985 al 2011, posso ribadire che in tanti anni non ho mai visto foto o altro di compromettente relativo a quelle serate”.

L’indagine

La Procura di Milano, nel frattempo, ha aperto un’indagine per omicidio volontario. I magistrati hanno posto sotto sequestro la salma della modella e la documentazione medica dell’Humanitas di Rozzano. Sono state requisite anche le bozze del libro che Imane stava scrivendo.