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Italia's Got Talent 2019: vince il pianista Antonio Sorgentone

Italia's Got Talent 2019

La lungimiranza di Mara Maionchi aveva predetto tutto: al pianista Antonio Sorgentone aveva dato il Golden Buzzer

L’edizione di Italia’s Got Talent 2019 ha regalato prestazioni fuori dall’ordinario sbalordendo i quattro giudici. I 15 finalisti hanno dimostrato le proprie abilità e l’inestimabile talento che li contraddistingue.

Antonio Sorgentone ha 37 anni ed è abruzzese, ha cominciato a suonare il pianoforte all’età di 10 anni. E’ la famiglia di musicisti che gli ha trasmesso quell’incondizionata passione per la musica. Il nonno, in particolare, lo ha fatto innamorare dello swing italiano: Renato Carosone è il suo mito. Nel corso delle sue performances a Italia’s Got Talent, il pianista ha conquistato Mara Maionchi che in lui ha rivisto Jerry Lee Lewis. Così gli ha meritatamente regalato il Golden Buzzer (il primo dell’edizione 2019). Originale nel suo genere, il Rock ’n’ roll, e capace di suonare il pianoforte persino con i piedi. Con la sua esperienza e lungimiranza, la Maionchi aveva visto giusto e forse è stata lei a portare un pizzico di fortuna ad Antonio: è il pianista il vincitore della nuova edizione del programma. Ha vinto con il 18,26% delle preferenze, seguito dal prestigiatore Andrea Paris, dal mimo anni Ottanta Nicola Vardis e dal poeta Simone Savogin.

La finale di Italia’s Got Talent

L’esibizione di Antonio Sorgentone alla finale del talent non ha fatto altro che confermare la bravura del pianista e ha infuocato letteralmente lo studio, dando prova del suo talento tra le fiamme. Il vincitore dello show di Sky, infatti, ha dato fuoco alla cassa del pianoforte, esibendosi tra il calore del fuoco. Uno spettacolo meraviglioso, degno della vittoria.

Antonio Sorgentone ha poi ringraziato “i musicisti che sono stati sul palco con me, senza di loro non sarei mai riuscito a fare quello che ho fatto”, ha detto il pianista emozionato dopo l’annuncio della sua vittoria.

Gli altri finalisti

Alex e Alice, rispettivamente 23 e 24 anni, sono una coppia di ballerini di danza moderna e sono fidanzati da poco più di un anno. Si sono conosciuti in accademia e hanno sviluppato uno stile particolare. I due ragazzi hanno raccontato, attraverso i loro movimenti armonici, la storia di due amanti costretti all’addio dopo un’ultima folle notte di passione, ricorda SkyTg24. L’interpretazione e i movimenti emozionanti hanno convinto Frank Matano a dare loro il suo Golden Buzzer. I due ballerini, infatti, sono stati capaci di donare al ballo una nuova dimensione con il loro “sogno d’amore”, commuovendo e facendo emozionare il comico.

Tra gli altri finalisti, oltre alla coppia poco più che ventenne e ad Antonio Sorgentone, c’era Andrea Paris, 37enne di Foligno, in provincia di Perugia, che si è inventato uno stile tutto suo riguardante la magia comica. In molti sono rimasti colpiti da Aurora Leone, una studentessa campana di 19 anni, che ha iniziato a scrivere i primi monologhi comici grazie al padre. Nell’edizione 2019 di Italia’s Got Talent è stata capace di colpire i giudici con la sua particolare ironia che considera i rapporti familiari dal suo personalissimo punto di vista.

Emozionante anche l’esibizione del Coro Divertimento Vocale. Si tratta di un coro di Gallarate, composto da più di 100 elementi e fondato nel 1996 da dilettanti che trasferiscono la loro passione per la musica ingegnandosi nella ricerca di suoni incredibili. Hanno conquistato tutti i giudici alle audizioni con il loro modo di pensare ed interpretare la musica, creando atmosfere surreali in teatro, come la tempesta estiva. Tra i finalisti anche Ernesto Dolvi, un papà campano di 39 anni. La sua specialità è il sassofono. Le arti interattive sono invece il talento di Gianluca Falletta.

Tra gli altri, la scuola di canto e ballo Gypsy Musical Academy, che si era guadagnata il Golden Buzzer di Claudio Bisio. Infine, Lorenzo Tronconi, il 15enne con una grande passione per il canto, i giovanissimi ballerini Mini Raptor e il giocoliere Nicola Virdis. Poi un altro ballerino, Samuel Olatidoye. Ma anche Silent Rocco, Simone Savogin e Urban Theory.