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Samuel Heron non è "Triste": nel nuovo album feat con Lo Stato Sociale

Cover Album Samuel Heron - Triste (1)

"Non sono una persona (unicamente) Triste, eppure, l’esigenza di essere anche questo, si è fatta in me così tanto da diventare musica".

Nuovo progetto discografico per Samuel Heron: l’album prende il titolo “Triste“, anche se a musica del genere il rapper classe ’91 non ha mai abituato il suo pubblico. “Il nuovo album? È un grido sentito e fortemente voluto nei confronti di una società che ci impone di essere sempre felici e “al top”. Attraverso questo disco mi sono messo per la prima volta veramente a nudo, liberandomi dai pensieri inutili e dalle maschere, mostrando anche il lato più fragile e malinconico della mia personalità” -ha riferito l’artista spezzino- “Non sono una persona (unicamente) Triste, eppure, l’esigenza di essere anche questo, si è fatta in me così forte da spingermi a metterlo in bella mostra con il mezzo comunicativo più potente a mia disposizione: la mia musica, il titolo del mio primo album. I canoni imposti dai nuovi mezzi di comunicazione, dai social in primis, ci costringono più o meno inconsciamente a mostrarci sempre e solo circondati da good vibes”.

In questo disco viene segnata una nuova tappa della crescita artistica di Samuel Heron, il ritmo di una musica che cambia a cicli di tre anni e che, da quanto si evince dalla scrittura dei testi, vira verso un nuovo concept lontano dal rap della città di provincia, diverso dalla linea ironica dei Bushwaka.

Samuel Heron

Triste, l’hype e i feat

Nella tracklist dell’album l’artista aveva inserito dei punti di domanda accanto alle collaborazioni “segrete”: dopo i featuring (ormai di casa) con i membri della Dark Polo Gang, nel brano Londra Samuel Heron duetta con Lodo Guenzi de Lo Stato Sociale in un pezzo che racconta i legami. Nel caso di Gang Gang la voce dell’artista si mixa agli scratch di Dj Tayone: un vero ritorno alla cultura street. Per l’artista in questo progetto ha prevalso il valore della ricerca dentro se stessi. “Non è “cool” mettere in mostra il lato più debole e delicato delle nostre anime, quando in realtà è proprio dai momenti più intensi delle nostre vite che traiamo i migliori insegnamenti, riceviamo l’opportunità di riconoscere e far emergere tutta la nostra forza, tutto il nostro talento” -ha raccontato Samuel- “Il lato più vero di ognuno di noi si cela dietro ciò che di solito siamo più reticenti a mostrare, la tristezza non va temuta o evitata ma ascoltata, vissuta”.