> > Vinicio Capossela, fuori l'album "Ballate per uomini e bestie"

Vinicio Capossela, fuori l'album "Ballate per uomini e bestie"

vinicio capossela, ballate per uomini e bestie

L'album è stato anticipato dal singolo "Il Povero Cristo", nel marzo 2019.

Esce il 17 maggio il nuovo album di Vinicio Capossela, “Ballate per uomini e bestie”. L’artista dell’irpinia ha voluto presentare il suo lavoro – prima del tour di instore tra Milano, Torino, Roma, Bari e Napoli – in una location singolare, la chiesa di San Carlo Lazzaretto, a pochi passi da Porta Venezia. Come nei suoi brani, Capossela non lascia nulla al caso. Il nuovo progetto di Vinicio è una cronaca dal post medioevo, infarcito di riferimenti prima di tutto animaleschi – come si evince dal titolo – ma anche di una storicità mischiata alla tradizione religiosa.

Il Povero Cristo

L’album è stato anticipato dal singolo “Il Povero Cristo”, nel marzo 2019. L’estratto è indice delle atmosfere musicali e dei temi affrontati da Capossela. Come nel brano che anticipa l’album, anche il progetto più ampio mischia politica e religione, giocando ironicamente con la figura stessa del cristo e con quella propria dell’uso comune. Il Poveretto e il Santo. Ed è proprio sulla molteplicità e sulle divisioni che insiste Capossela, definendo il proprio progetto “un cantico per tutte le creature”.

Il nuovo album

La struttura dell’album è ampia e complessa e vanta ben quattordici tracce, con una media di cinque minuti di registrazione ciascuna. Anche questo piccolo particolare non è un semplice vezzo artistico, ma la particolare volontà di seguire proprio quello schema tutto medioevale della ballata, che si colloca a metà tra la canzone e la novella.

E forse era anche necessaria una struttura testuale così ricercata; così come è ricercato l’arrangiamento, composto da archi e fiati che rimandano ad atmosfere surreali e brulicanti di fantasia. Ed era necessario per poter indagare il rapporto tra l’umano e l’animale e mutuare le caratteristiche dell’uno, sull’altro e viceversa.

Capossela ha compiuto un esorcismo totemico, inserendo nelle sue canzoni riferimenti coltissimi e immagini vivide.
Insomma, l’undicesimo album in studio di Vinicio Capossela non è altro che una medioevale ballata sul tutto.