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Marco e Giulia si sposano per gioco in tv ma non possono separarsi

matrimonio

I due giovani hanno partecipato ad una trasmissione televisiva che permette di trovare l'anima gemella: non sempre si realizza il sogno.

Giocare ai novelli sposi può portare conseguenze gravi: la storia di Marco e Giulia insegna che la partecipazione a programmi televisivi spesso cela responsabilità impreviste. La coppia, ad esempio, risulta sposata a tutti gli effetti, nonostante le richieste di divorzo sollevate dai due giovani.

Le regole del gioco

Matrimonio a prima vista” è la famosa trasmissione televisiva che permette ai partecipanti di trovare l’anima gemella. Due perfetti sconosciuti decidono di sposarsi senza nemmeno conoscersi. Infatti a formare la coppia è un team di esperti: sulla base della perfetta combinazione selezionano il partner che più si addice alla persona in questione. Ai partecipanti, però, si chiede di firmare un contratto con delle particolare condizioni: le riprese possono avvenire 24 ore su 24, prima durante e dopo il matrimonio e per un periodo di almeno 3 mesi. La coppia è libera di decidere di non sposarsi, ma in questo caso occorre pagare una penale onerosa. Per il divorzio, infine, la procedura grava sulla produzione. La celebrazione del matrimonio avviene con rito civile nel comune scelto dalla produzione: è quest’ultima, inoltre, ad occuparsi delle pubblicazioni.

Marco e Giulia, due sconosciuti

Marco e Giulia sono due nomi di fantasia assegnati ai protagonisti di questa vicenda. La coppia ha deciso di sposarsi prima ancora di conoscersi di persona. Dopo il primo incontro, avvenuto il giorno del matrimonio stesso, i due vanno a vivere insieme. Dopo qualche giorno passato sotto lo stesso tetto, però, Marco e Giulia scoprono di essere troppo diversi per stare insieme. Nel momento in cui si trovano a organizzare le carte per il divorzio accade un fatto singolare. Il sindaco che li ha sposati non può accettare il divorzio: il luogo e la data del matrimonio, infatti, risultano sbagliati.

Giulia e Marco, per evitare di pagare la penale prevista dal contratto, si rivolgono al giudice per la separazione. Anche il Tribunale respinge la richiesta, in quanto non è possibile riscontrare la regolarità di quel matrimonio. Sulla possibile costrizione dei novelli sposi, invece, non c’è alcun dubbio: i due giovani potevano benissimo rifiutarsi di firmare il contratto. Alla fine della vicenda, dunque, Giulia e Marco risultano ancora sposati. la morale della storia ci insegna che contrarre il matrimonio non è un gioco: il rito comporta l’assunzione di diritti e doveri.