> > Marco Carta racconta la verità a Barbara D'Urso: "Ero fuori di me"

Marco Carta racconta la verità a Barbara D'Urso: "Ero fuori di me"

marco carta

Marco Carta, in lacrime, rivela a Barbara D'Urso: "Io sono preoccupato per la mia famiglia. Sono molto scosso, vorrei essere me stesso".

La televisione torna a parlare dell’arresto di Marco Carta avvenuto il 31 maggio scorso. Il cantante, infatti, era stato trovato dalla polizia in compagnia di una donna: l’accusa che gravava su di lui era quella di furto. Nella borsa dell’amica infermiera, infatti, erano state trovare sei magliette rubate da La Rinascente a Milano: il valore complessivo ammontava a 6.000 euro. Il giudice, dopo il primo processo, non aveva convalidato l’arresto per il cantante sardo; la donna, invece, è rimasta in carcere. Ora si attende settembre per il secondo processo. In un’intervista per Live – Non è la D’Urso, Marco racconta la verità sui suoi sentimenti e sull’accaduto.

La verità sul furto

Marco Carta non riesce a trattenere le lacrime mentre spiega a Barbara D’Urso la dinamica di quella sera. “Ero con una mia amica, io avevo un sacchetto con degli acquisti e il relativo scontrino” ha spiegato il cantante. I due complici avrebbero portato nel camerino diversi capi da provare. Poi, però all’uscita “hanno trovato le magliette nella borsa della persona che era con me”. A questo punto, però, Marco si ferma: probabilmente sta dichiarando troppe informazioni. “Quando hanno tirato fuori le magliette ero sconcertato, allibito perchè non era assolutamente possibile questa cosa. Ho detto a lei ‘che succede? Che hai fatto? Ma non mi ha detto nulla. Eravamo in una stanza noi, delle persone e dei poliziotti. Non c’è stato neanche il tempo di parlare, perchè ovviamente queste persone facevano delle domande”.

marco carta

Una brava persona

L’intervista al cantante prosegue con alcune dichiarazioni di Marco: “Continuavo a ripetermi ‘sei una brava persona’ e lì io ho capito, quando stavo dentro (in carcere), che non mi ero mai definito una brava persona prima di quel momento. Mi sono sempre definito una persona distratta, sregolata”. Poi ha raccontato dello sbaglio commesso qualche giorno dopo l’accaduto: Marco, infatti, era andato a leggere i commenti che sui social rimbalzavano continuamente. “È tutto tranne quello che mi è stato detto: ladro! Che è la cosa più brutta di questo mondo. Il mio errore è stato aprire i social e leggere cose molto pesanti, che mi hanno fatto male”.

marco carta

L’arresto

Marco e l’amica sono stati condotti in cella con due auto diverse. Il cantante aveva chiesto di contattare la famiglia, ma il commissariato non l’ha permesso. “Mi hanno solo detto che c’era un arresto in corso e che non potevo sentire nessuno se non un avvocato. Mi hanno detto ‘se devi chiamare l’avvocato chiamalo adesso’. Io ho detto ‘voglio chiamare prima casa’, dell’avvocato non me ne fregava niente. In quel momento io avevo bisogno di sentire loro”. Poi, però, Marco è stato riportato a casa nelle prime ore del mattino e il giorno seguente è stato accompagnato al processo. “Ho scelto di non essere rinviato a giudizio, ho scelto la direttissima. Non sono preoccupato per quello che accadrà”.