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Laicisti, polemiche sul crocifisso di Marina Nalesso al Tg

marina nalesso

Polemiche sul crocifisso in tv. Molti lo considerano un'offesa per chi crede in un'altra religione.

Marina Nalesso si è presentata sul piccolo schermo con indosso un rosario, e tanto è bastato per scatenare le ire della rete e non solo. Non è la prima volta che la conduttrice del Tg, però, attira la rabbia dei laicisti. La giornalista infatti non ha mai fatto mistero della sua fede, mostrandosi spesso con indosso un crocifisso e medagliette della Madonna Miracolosa. Già in precedenti occasioni, sul web non mancarono sfoghi di rabbia dei telespettatori, soprattutto di coloro che sono legati ad altre religioni. Molti considerano un’offesa il voler mostrare il segno di una determinata religione in tv.

“Mezzobusto confessionale”

Come riporta Il Giornale, sembra che Michele Serra non abbia particolarmente apprezzato il crocifisso al collo della Nalesso, definendola un “mezzobusto confessionale” che “fa impressione“. “Non si potrebbe cortesemente evitare? – ha proseguito il giornalista – Basta infilare il crocifisso sotto la camicetta, badando che non urti il microfono”. Torna quindi al centro dell’attenzione il tema del crocifisso nei luoghi pubblici, dopo le diverse polemiche per la presenza del simbolo religioso nelle scuole.

Nessun divieto esplicito

La scelta di Marina Nalesso potrebbe apparire come una provocazione. Nel nostro Paese, infatti, non esiste alcuni divieto esplicito che imponga ai giornalisti, o ai personaggi televisivi, di non testimoniare la propria fede e il proprio credo. In molti, però, non hanno perso occasione di ricordare che scelte di questo tipo vengono condannate solo ai cristiani. Nessuna donna di religione diversa, infatti, è mai stata costretta a togliere il proprio velo, o un uomo la propria kippah.

Il caso di Firenze

A Firenze, durante le elezioni, è accaduto che la presidente di un seggio ha deciso di coprire il crocifisso con del nastro isolante per evitare di arrecare offesa ai musulmani che si fossero recati alle urne. Ora però dalle aule scolastiche l’attenzione si sposta sulla tv, nel caso specifico sui giornalisti del telegiornale.