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Morgan lascia la sua casa di Monza: "Andrò a vivere su una panchina"

Morgan sfrattato

Per il cantante è arrivato il momento di lasciare la sua abitazione di Monza: "Ho pensato ad appiccare un incendio in casa e rimanere dentro".

Per Morgan è arrivato il giorno dello sfratto. Il cantante ha lasciato la sua casa di Monza, al termine della proroga concessa dal giudice per motivi di salute, dopo il pignoramento alla fine del 2017. “Ho pensato ad appiccare un incendio in casa e rimanere dentro, ma non sono Giordano Bruno”, ha dichiarato ai giornalisti, riporta Fanpage. “Dove sono diretto ora? Su una panchina. Non importa dove vivrò, si dice ‘due cuori e una capanna’, ma io ho un cuore e una panchina. Vado a perdermi nel mondo, come dice la mia canzone. Vado a fare la bohème”.

“Nessuno mi ha aiutato”

Morgan, all’anagrafe Marco Castoldi, si è allontanato dalla sua abitazione, che ha più volte definito un vero e proprio museo, davanti a un folto gruppo di giornalisti e curiosi. Ma nonostante il sostegno dei fan, l’ex giudice di X-Factor non è riuscito in alcun modo a evitare il pignoramento né a raggiungere la cifra necessaria per poter riacquistare la sua casa di via Adamello. Nonostante l’amarezza e il dolore del momento, il cantante non ha rinunciato alla sua vena polemica e ha accusato colleghi e artisti di avergli voltato le spalle in un momento di difficoltà. Più volte si è rivolto a esponenti del mondo dello spettacolo per lanciare un appello in favore di “un uomo-artista-cittadino che viene cacciato da casa sua ingiustamente. Questa non è una battaglia personale, è una battaglia per il cittadino che lavora e compra casa con sacrifici ed è costretto a lasciarla in questo modo. Non combatto per me, ma per tutti”.

Tra i colleghi a cui ha chiesto aiuto ci sono nomi famosi come Vasco, Ligabue e Jovanotti. Ma “hanno come priorità il loro disco, come se al mondo importasse davvero. Sarebbe stato meglio dirmi: ‘Morgan, io per te non ci sarò’. Per riuscire ad avere il numero di Jovanotti penso che dovrei passare da una quarantina di segretarie e segretari”, frase che lascia intendere che non ci sia stato un contatto e un rifiuto diretto da parte dell’artista toscano.