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Operation Mincemeat, il geniale inganno della Seconda Guerra Mondiale

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Tutto iniziò quando un pescatore di sardine trovò in mare il cadavere di un uomo: nessuno poteva sapere ciò che sarebbe successo...

Una mattina di Aprile del 1943, un pescatore di sardine vide il cadavere di un soldato britannico galleggiare nel mare al largo delle coste della Spagna. Questo episodio fu la scintilla che diede inizio alla Operation Mincemeat, uno degli inganni di guerra di maggior successo mai tentati e riusciti. Nessuno poteva prevedere che l’Operazione avrebbe cambiato il corso della Seconda Guerra Mondiale.

Lo scopo era semplice quanto azzardato: convincere i tedeschi che invece di attaccare la Sicilia, gli alleati avrebbero invaso la Grecia. E andò così: la conquista della Sicilia si rivelò fondamentale per gli esiti della Guerra. Contribuì ad assicurare il Mediterraneo e spianò la strada per l’assalto all’Italia continentale.

Il vagabondo Glyndwr Michael

Tutto iniziò dal ritrovamento di quel cadavere. Gli artefici dell’Operazione furono l’avvocato Ewen Montagu di Navy intelligence e un ufficiale della RAF (Royal Air Force) Charles Cholmondeley.

Nei primi mesi del 1943, i due agenti britannici furono informati che il corpo di un senzatetto, Glyndwr Michael, era all’interno dell’obitorio di St. Pancras a Londra. Il vagabando si era suicidato ingerendo del veleno per topi. Montagu e Cholmondeley si consultarono con Sir Bernard Spilsbury, il migliore esperto di medicina legale della Gran Bretagna, e decisero di mettere in atto il loro piano.

Il corpo di Glyndwr fu messo nel frigo mortuario. Crearono una falsa identità: il cadavere diventò del maggiore William Martin, dei Royal Marines. Inoltre, vennero creati dei documenti, un’uniforme su misura e degli ordini. Stando a quanto riportato dal sito thesun.co.uk, su quei fogli venne espressamente indicato che William Martin era un importante corriere che trasportava documenti militari di importanza vitale.

Molti anni dopo, Montagu scrisse: “Abbiamo parlato di lui fino a quando non abbiamo sentito che era un vecchio amico. Il maggiore Martin era diventato una persona reale per noi. “

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Il rischio era enorme

Se i tedeschi si fossero accorti dell’inganno, invece di ridurre il numero di truppe in Sicilia, le avrebbero aumentate, con conseguenze sanguinarie. La posta in gioco era molto alta ma gli segreti erano convinti ad andare avanti con il piano. Il 16 Aprile 1943, gli inglesi vestirono Glyndwr con l’uniforme di William Martin e lo caricarono nel retro di un furgone.

Poco dopo le 4 del mattino del 24 Aprile, il cadavere, munito di un giubbotto di salvataggio, fu gettato in acqua e scivolò dolcemente verso il mare. Nel frattempo, come previsto dai servizi britannici, le spie tedesche avevano intercettato la valigetta nella quale trovarono falsi documenti che riportavano di un imminente sbarco in Grecia degli alletati. Solo Goebbels, il capo della propaganda di Hitler, aveva dei dubbi. La maggior parte dei principali generali nazisti invece credette a quanto scritto.

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Tutto andò alla perfezione. La prima divisione di carri armati tedeschi fu trasferita in Grecia dalla Francia per difendersi dallo sbarco previsto. Un intero gruppo di torpedinieri fu ridistribuito dalla Sicilia all’Egeo e due divisioni Panzer si mossero dalla Russia in Grecia.

Nelle prime ore del 10 Luglio 1943, le truppe alleate si riversarono in Sicilia incontrando poca resistenza. Per due settimane, i tedeschi rimasero convinti che l’attacco principale sarebbe arrivato in Grecia e attesero un’invasione che non arrivò mai.