Paola Marras Stavolta al contrattacco passa l’ex avvocato di Pamela Prati che, in merito alla storia del presunto cachet da 60mila euro chiesto a Live – Non è la D’Urso, fa sapere che ci sono gli estremi “per una diffamazione a mezzo stampa”
Gli estremi per una denuncia
“La Prati ha dichiarato che io volevo andare in tv per farmi pubblicità e tutto ciò non corrisponde a cosa non vera. Quindi ci sarebbe l’estremo per una diffamazione a mezzo stampa” dichiara a Tempo l’ex avvocato della showgirl.
L’ex star del Bagaglino si era scagliata contro Irene Delle Rocca a seguito delle polemiche sul presunto cachet da 60mila euro chiesto a “Live – Non è la D’Urso”, annunciando persino un esposto presso l’Ordine degli Avvocati di Catanzaro.
“Non biasimo la D’Urso, non biasimo il pubblico, ma sono rimasta colpita dalla totale assenza di decoro professionale dell’Avv. Della Rocca” aveva chiarito quindi Pamela Prati, come riferiva Libero Quotidiano.
“Richiesta di risarcimento”
A TPI Irene della Rocca quindi spiega: “Quando inizia una richiesta di risarcimento danni esiste anche una passi ordinaria che prevede, in via stragiudiziale (quindi non in tribunale), una somma con una quantificazione legata ad una base di fattori, fatta dal richiedente. Successivamente, la controparte o accetta o inizia una negoziazione. Questo è quello che è avvenuto quando difendevo Pamela Prati: ho chiesto a Mediaset un risarcimento extragiudiziale. Niente di più”.
L’avvocato infatti aveva già specificato che quei 60mila euro erano stati richiesti solo “per la mancanza della liberatoria sulle immagini di precedenti partecipazioni a Live, per diffide già inoltrate da tempo al programma”. In attesa di capire gli sviluppi di questa nuova puntata del Pratiful, Irene Delle Rocca ricorda comunque, come si legge sul quotidiano diretto da Vittorio Feltri, che Pamela Prati “deve ancora saldare la parcella, visto che ha accettato il preventivo che le avevo sottoposto”.
