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Saverio Raimondo, lo sguardo satirico per guardare il mondo

Intervista Saverio Raimondo

Per il ciclo di interviste "Comedians" ospite di Notizie.it è Saverio Raimondo, il Satiro parlante di Netflix.

“Mettere in ridicolo me e il resto della specie umana”. Questo l’obiettivo dell’umorismo di Saverio Raimondo. Obiettivo che si tramuta in una sorta di filtro attraverso il quale guardare e ripensare il mondo, modellarlo nuovamente con l’azione del grottesco. E a nulla serve scandalizzarsi, se tutto ritorna all’antico giuoco del giullare e del teatro: alla fine l’unica cosa che importa è ridere.

L’ intervista a Saverio Raimondo

“La comicità è una delle possibilità che abbiamo noi essere umani per esprimerci, per comunicare e, perché no, per divulgare; intrattenere, senz’altro”. Saverio Raimondo, che ora è alla guida di Comedy Central News su Sky, preferisce parlare della comicità come un’opzione comunicativa. E se gli si chiede la sua, di comicità, che direzione prende e che obiettivi persegue, Raimondo è chiaro: “mettere in ridicolo me e il resto della specie umana, che a quanto pare è in via d’estinzione. Spiace, ma è così”.

Ma qual è lo stato di salute della comicità italiana? “Almeno da vent’anni mancano programmi comici e satirici nella tv generalista, un po’ per mancanze economiche, un po’ per scelte editoriali”. E viene da pensare che sia un peccato che la nuova scena e le nuove generazioni di stand up comedians siano “relegate” ad un pubblico vasto, ma comunque ristretto, delle pay tv. Quest’ultime però, dalla scomparsa della seconda serata nel palinsesto tv, secondo Raimondo, regalano comunque un prezioso spazio alla satira, utile per crescere e sperimentare.

L’attualità e la risata

Senza ombra di dubbio non è solo il mezzo e le modalità di fruizione della comicità ad essere cambiate, ma anche la sua stessa struttura e composizione. Raimondo ha abituato il suo pubblico a piccoli monologhi che si allacciano all’attualità ma che approdano verso il “grottesco” mondo satirico. “Comedy Central News. Quel News, un po’ tradisce. CCN è infatti un programma che vuole anche avere un punto di vista sul mondo. L’attualità è necessaria nella misura in cui è necessario essere contemporanei: il comico deve essere sempre aggiornato, deve stare sempre sul pezzo” spiega così Raimondo questa evoluzione quasi fisiologica del comico 2019, a cavallo tra la standup comedy e la sagacia oltre oceano alla Letterman.

Ma “bisogna stare attenti, c’è attualità e attualità” avvisa il comico. “Nei miei spettacoli parlo meno di politica e più di eventi relativi ad una vita, normale, ecco. Se un comico sa dosare bene le due cose, può anche usare i cliché classici della comicità, senza risultare pesante e prevedibile. Anche perché la sorpresa è importante nel nostro lavoro, tanto che anche fare la battuta sul politico, ormai, è meno spiazzante”.

E quindi la risata non è più così scontata con queste premesse, sia come effetto sia come strumento. “La risata è l’obiettivo, è innegabile. Può essere un fine non esclusivo, ma qualsiasi cosa io mi metta scrivere, la scrivo con l’obiettivo di far ridere”. Conseguentemente, diventa ancor più interessante se intesa come fenomeno fisiologico: “è un po’ come se fosse un orgasmo, a volte ci riesci, a volte no, ma il percorso per l’obiettivo fa comunque piacere.
La risata, però, è anche un fenomeno senza dubbio incontrollabile. Per quanto il comico sia la causa, non è l’unica. La risata, conclude Raimondo, per quanto cerchi di controllarla non puoi controllarla solo tu, ci sono sempre troppi fattori che intervengono.