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Ciao Darwin, Paolo Bonolis torna a parlare del concorrente paralizzato

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Paolo Bonolis ha svelato dei dettagli inediti sull'incidente a Ciao Darwin in un'intervista rilasciata a La Repubblica

Paolo Bonolis ha rilasciato un’intervista al quotidiano La Repubblica. Il presentatore ha raccontato i suoi programmi per il futuro ed è tornato a parlare dell’incidente avvenuto a Ciao Darwin il 17 aprile. Durante una puntata dello show, dopo una caduta dai rulli del Genodrome, Gabriele Marchetti è rimasto paralizzato.

Il futuro di Bonolis

Durante una lunga intervista al quotidiano La Repubblica, Paolo Bonolis ha parlato di ciò che lo aspetta in futuro. Si era parlato da vari anni di un suo possibile ritorno in Rai ma la sua decisione è stata un’altra. Il presentatore ha firmato un contratto per altri due anni con Mediaset. E’ previsto il ritorno del preserale “Avanti un altro” e alcune prime serate, ancora da definire. Inoltre Bonolis si recherà al prossimo Festival del cinema di Venezia (28 agosto-7 settembre) al fine di presentare un documentario speciale intitolato “Il Dono” riguardo alla donazione del midollo osseo realizzato dall’Associazione Linfoamici. In autunno ha programmato l’uscita del suo nuovo libro, una raccolta di pensieri e aforismi.

La verità sull’incidente

Ad un certo punto dell’intervista, Paolo Bonolis non ha potuto fare a meno di rivolgere toccanti parole per il 54enne romano Gabriele Marchetti, che il 17 aprile è rimasto paralizzato dopo una caduta dai rulli del Genodrome di Ciao Darwin. Il presentatore è rimasto molto colpito dalla vicenda: “E’ una cosa terribile, può succedere in qualsiasi contesto ma è successo qui: ci siamo adoperati per tutto quanto necessario, parliamo con la famiglia, mi risulta anche qualche piccolo miglioramento”. Paolo però non ha gradito le critiche che sono state rivolte al programma dopo l’incidente: “Niente di tutto quello che facciamo può contrastare l’onda disumana di sciocchezze dette e scritte da chi vuole sfruttare questa cosa. Da un lato, una verità: dall’altro c’è una violenta narrazione iperbolica nella quale si insinuano i parassiti del sensazionalismo. Impossibili da contrastare”