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Luciana Littizzetto, morta la cagnolina Gigia: il post d'addio

Luciana Littizzetto cagnolina Gigia morta

Luciana Littizzetto dice addio alla sua amica a quattro zampe. La comica rivela infatti che è morta la sua cagnolina Gigia, adottata 10 anni fa.

Per una volta Luciana Littizzetto invece di far ridere ha fatto commuovere. “Non ci sei più. E nemmeno io”. E’ con queste tristi parole che la comica infatti rivela su Instagram che la sua adorata cagnolina Gigia è morta, postando una foto che la vede abbracciata alla sua amica a quattro zampe.

L’adozione della cagnolina Gigia

Luciana Littizzetto adottò la cagnolina circa una decina di anni fa, dopo che l’animale fu salvato da una costumista mentre giravano uno spot a Rho, nei pressi di Milano. L’attrice aveva già un altro cane, Alì Bau Bau, ma decise comunque di portarla a casa sua in attesa di trovare qualcuno a cui affidarla definitivamente.

Le cose andarono però diversamente, poiché la comica si affezionò tantissimo alla cagnolina, a cui diede il nome Gigia. In famiglia però c’è stato poi posto anche per il gatto Uffa.

Gigia forse stava già da qualche tempo poco bene. Il 19 aprile 2018 infatti Luciana Littizzetto aveva per esempio postato su Facebook una foto con la sua cagnolina tra le braccia, e scriveva: Gigia dal veterinario. Prima sedata e poi risorta e io pure”.

Luciana Littizzetto: “Incontrate e amate”

Sono tanti i post che vedono la comica in compagnia della sua cagnolina che prima di Gigia doveva chiamarsi Brunetta “perché era aggressivissima…poi mi è sembrato brutto, povera cagna”, come confessò ironicamente nel 2016 ai Sociopatici di Radio2.

Sul suo sito cicapui.it Luciana Littizzetto ha dedicato più di un pensiero alla sua amata Gigia e al loro primo incontro, tra cui: “Il destino ci ha fatto incontrare. Si, sto parlando di te, Gigione. Lo sai vero? Certo, perché sventoli la coda come il ventaglio di un’odalisca. Vuoi dirmi che mi vuoi bene? Lo so. Anch’io te ne voglio. E non posso neanche sventolare la coda per dirtelo. Ma tu mi capisci anche senza parlare. E’ un linguaggio particolare il nostro. Fatto di cuori. Cuori di femmine che battono all’unisono”.