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Francesco Nuti, la figlia Ginevra: "Io tutrice di mio padre"

Francesco Nuti

L'attore Francesco Nuti, muto e in sedia a rotelle dal 2006 è "stazionario, è sereno“, confida la figlia Ginevra a Caterina Balivo

Francesco Nuti ha avuto da sempre una sfrenata passione per il teatro, a cui si è avvicinato da giovanissimo nella sua città natale, Prato, dov’è nato il 17 maggio del 1955. Da amante del cinema all’abuso di alcol. Poi, nel 2006, un brutto incidente domestico lo ha costretto alla sedia a rotelle. Era caduto dalle scale, poi operato d’urgenza e in coma per diverso tempo. Da quel momento è muto e immobilizzato. A prendersi cura di lui, con amore incondizionato e pazienza certosina, è la figlia Ginevra, la quale, ospite di Caterina Balivo su Rai1, ha raccontato i problemi del padre e il profondo rapporto che li lega.

Francesco Nuti, il racconto della figlia

Sono diventata la tutrice di mio padre da quando ho compiuto 18 anni. Sono sua figlia e credo sia importante che, per me e mio padre, debba avere questo incarico. E prendermi cura di mio padre anche in questo aspetto”. Così ha spiegato Ginevra Nuti, figlia dell’ex attore, durante il pomeriggio del talk “Vieni da me”, condotto da Caterina Balivo e in onda su Rai1.

Sulle attuali condizioni del padre, che dall’incidente domestico del 2006 non parla e non è autosufficiente, la figlia di Nuti ha dichiarato: “È stazionario, è sereno, bisogna approcciarsi a lui in maniera più delicata e sottile”. E ancora: “Ho imparato a farlo con piccoli gesti, sguardi. È qui a Roma anche perché, in questo modo, è più facile prendermi cura di lui. Posso vederlo più spesso”. Ginevra, che sogna di diventare una cantante, è dolcissima e non perde il fine sorriso che le resta sempre stampato in volto nonostante le difficoltà che deve affrontare quotidianamente.

Sul loro rapporto ha raccontato: “Comunichiamo tramite piccole cose. Mi manca averlo nella quotidianità quando ho bisogno di un consiglio. Mi sarebbe piaciuto cantare e suonare assieme a lui. Averlo come guida nella vita e carriera artistica”. Non tiene nascoste le piccole difficoltà di tutti i giorni: “Faccio fatica a vedere i film di papà. Mi mettevano un pizzico di malinconia. Io li vivo come mamma e papà. Il loro lavoro è stupendo ma li preferisco come genitori. Io e papà abbiamo un carattere simile, siamo anche, a volte ombrosi. Era divertente ma aveva anche dei momenti più riservati”.