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Nadia Toffa: "Sono grata a Berlusconi, mi ha aiutata"

nadia toffa

Un messaggio della compianta Nadia Toffa rivela tutta la sua gratitudine a Silvio Berlusconi: ecco il perché di questa commovente rivelazione

Nadia Toffa si è dimostrata molto grata nei confronti di Silvio Berlusconi. La “iena” scomparsa prematuramente a soli 40 anni lo scorso 13 agosto, pochi mesi prima di morire aveva voluto incontrare le persone che l’avevano aiutata nel suo percorso contro la malattia. Tra quelli che le sono stati particolarmente vicini c’è stato appunto anche il Cavaliere di Arcore.

L’ex premier si attivò di fatto per aiutarla concretamente dopo il malore che fece emergere la terribile diagnosi della giornalista bresciana. Nadia Toffa si sentì infatti male nel 2017 in un albergo, proprio mentre stava lavorando a un servizio delle Iene. Silvio Berlusconi mise allora a sua disposizione un elicottero per trasportarla da Trieste al San Raffaele di Milano. Inoltre le diede anche la sua stanza personale all’interno della rinomata struttura ospedaliera. Nadia ha sempre ringraziato il leader di Forza Italia per tale gesto, esprimendo anche il desiderio di incontrarlo prima di morire per esprimergli riconoscenza.

Nadia Toffa riconoscente a Berlusconi

“Berlusconi non è un mio amico, però provo molta gratitudine per lui. È la persona che fece partire l’elicottero da Trieste quando sono stata male il 2 dicembre, facendomi arrivare al San Raffaele”. Nadia Toffa ricordava inoltre che molti le dicevano che il Cavaliere chiedeva di lei, mostrandosi preoccupato per la sua salute. Dopo il ricovero, inoltre, la chiamò, anche se per Nadia sembrò quasi non vero!

Nel corso della prima puntata della nuova stagione de “Le Iene” è stato mandato in onda un messaggio di Nadia Toffa. In esso la conduttrice ha rivolto il suo grazie a molte persone che le sono state vicine. Come spiegato da Davide Parenti, autore televisivo di Mediaset, la clip fu girata qualche mese prima che la donna se ne andasse per sempre. “Non abbiamo avuto il coraggio di guardarlo prima, ancor meno di lavorarci”.